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Questo articolo è stato pubblicato il 29 settembre 2013 alle ore 14:08.

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Il credito alle imprese rimane in calo

I dati di Bankitalia: a luglio prestiti alle Pmi in flessione del 4,1%, alle famiglie - 1,1% - L'ANDAMENTO DEI TASSI - Il costo dei finanziamenti ai privati sale al 3,96%, quello alle imprese al 4,41%. Scende del 6,3% la raccolta obbligazionaria

Proprio mentre tornano ad aumentare le sofferenze bancarie, l'economia subisce una nuova contrazione. Infatti, i dati diffusi da Banca d'Italia evidenziano una flessione tendenziale del 3,3% nel mese di luglio (il tasso di riduzione sui dodici mesi era stato pari a -3,0% in giugno). Il dato è una sintesi di una flessione dei prestiti alle famiglie nel mese di luglio dell'1,1% contro l'1% del mese precedente che va di pari passo ad una contrazione tendenziale dei prestiti alle imprese del 4,1% (invariato da giugno). Dunque, anche se l'indice Ocse per il quarto mese consecutivo parla di segnali e cambiamenti positivi per l'economia italiana, i dati sul credito non lasciano ben sperare registrando una flessione costante dell'erogazione.

Tuttavia, un barlume di speranza per i soli prestiti alle imprese sembra esserci grazie all'arresto della caduta del credito. E' notoriamente risaputo, infatti, che i dati sul credito rivelano con fedeltà l'andamento dell'economia reale: pesano ancora sui bilanci aziendali gli effetti della congiuntura passata sotto forma di sofferenza con un tasso di crescita che a luglio, secondo Bankitalia, è risultato pari a 22,9% contro il 21,9% del mese precedente. In valore assoluto, le sofferenze lorde dell'intero sistema creditizio si sono attestate a quota 139 miliardi e 784 milioni (le sofferenze nette, cioè al valore di realizzo, sono pari, in luglio, a 71 miliardi e 886 milioni). Anche l'Abi aveva segnalato che la crisi incide sulla rischiosità dell'erogazione del credito motivo per cui ha chiesto regole valide per tutti a livello europeo «utili ad evitare potenziali ingiustificate penalizzazioni nei prossimi stress test del 2014» ricordando che potendo rifare il ricalcolo dell'incidenza dei crediti deteriorati e il tasso di copertura degli intermediari italiani con modalità coerenti con quelle adottate in Europa, per le banche italiane il peso dei prestiti deteriorati sul totale dei crediti scenderebbe dal 12,4% all 8,5% e il tasso di copertura salirebbe dal 37,4% al 54,9%.

Ritornando al vaglio dei dati diffusi ieri da Bankitalia, a luglio i depositi del settore privato hanno registrato un tasso di crescita pari al 5,9% (-0,1% rispetto a giugno). Infine, a luglio si registra un aumento seppure lieve dei tassi di interesse di finanziamento alle famiglie per l'acquisto delle abitazioni che va dal 3,90% al 3,90% e un ultiere lieve flessione dei tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo, dal 9,55% al 9,52%. Mentre i tassi sui nuovi prestiti alle imprese fino a un milione di euro sono stati pari al 4,41% a fronte del 4,30% del mese di giugno; quelli sui prestiti di importo superiore, invece, sono saliti al 2,96% rispetto 2,77% dello scorso mese; i tassi passivi sui depositi sono stati dell'1,05% contro un precedente 1,08.

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