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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2013 alle ore 08:10.

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Tensioni sul bilancio Usa, deludenti dati dalla Cina e crisi politica italiana: il Nikkei chiude in calo del 2,06%

TOKYO - Le Borse asiatiche iniziano la settimana in netto ribasso sull'onda di una diminuita propensione al rischio da parte degli investitori internazionali, intimiditi dal braccio di ferro sul budget Usa e anche da rinnovate incertezze sull'area euro provocate dalla situazione politica italiana. Dalla Cina ha inoltre deluso l'indice finale Hsbc Pmi di settembre sul settore manifatturiero, risultato a quota 50,2, inferiore alle attese (e al dato preliminare), anche se leggermente superiore alle lettura di 50,1 relativa ad agosto.

A Tokyo l'indice Nikkei ha chiuso in ribasso del 2,06% a 14.455.8 punti, in seguito alla precedente flessione di Wall Street e soprattutto al rafforzamento dello yen sotto quota 98 sul dollaro. Nelle piazze regionali i volumi sono comunque inferiori alla media, anche in vista della lunga settimana di pausa dei mercati cinesi (dall'1 al 7 ottobre). A parte le pressioni al ribasso provenienti dallo yen sui titoli delle società esportatrici, in Giappone ha deluso il dato sulla produzione industriale in agosto, che risulta diminuita dello 0,7% rispetto al mese precedente, a riflesso di un certo indebolimento della crescita delle esportazioni e dei consumi. Comunque il Ministero dell'Industria ha confermato la sua valutazione secondo cui la produzione manifatturiera sta "gradualmente riprendendosi", mentre gli economisti sottolineano le buone prospettive di accelerazione sul breve termine, grazie all'atteso aumento della domanda prima che entri in vigore (il prossimo primo aprile, dal 5 all'8%) l'aumento dell'imposta sui consumi. In proposito, il premier Shinzo Abe dovrebbe prendere la decisione definitiva domani, dopo aver ponderato l'ultimo rapporto Tankan della Banca del Giappone sulle condizioni e la fiducia delle imprese. Secondo un sondaggio del Nikkei, l'opinione pubblica è divisa quasi esattamente tra sostenitori dell'incremento dell'Iva e oppositori, mentre tra i consiglieri del premier non manca chi gli consiglia di rinviare un provvedimento che potrebbe riportare l'anno prossimo il Paese in recessione. Ad ogni modo, il rialzo dovrebbe essere accompagnato da una nuova manovra di stimolo da circa 5mila miliardi di yen.

Tra i nuovi dati relativi al mese di agosto, si segnala un aumento dell'8,8% rispetto a un anno prima dell'avvio di cantieri per abitazioni, con un aumento del 21,4% degli ordini per le 50 maggiori società di costruzioni. In agosto l'export di autoveicoli è altresì salito del 2,1% rispetto a un anno prima, per la prima volta da un anno, ma la produzione domestica è scesa nel complesso del 7,6 per cento.

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