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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2013 alle ore 12:02.

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Ansaldo Energia ceduta al Fondo strategico: c'è l'accordo tra Finmeccanica e Cdp

Finmeccanica si prepara a cedere Ansaldo Energia al braccio operativo di Cdp, il Fondo strategico italiano. È in corso il board di Piazza Monte Grappa che dovrebbe accordare disco verde all'operazione. I dettagli sono stati resi noti dai sindacati che hanno incontrato nel pomeriggio l'ad del gruppo aerospaziale, Alessandro Pansa. Come anticipato dal Sole 24 Ore, Fsi rileverà l'85% dell'azienda genovese, mentre il 15%v della società resterà nelle mani di Finmeccanica fino al 2017 con un'opzione a vendere allo stesso fondo. L'accordo tra Finmeccanica e Cdp prevede anche l'impegno di quest'ultima a individuare partner industriali per consolidare e sviluppare il settore dei trasporti. E in prima fila ci sono i coreani di Doosan in predicato di comprare la società prima dell'intervento del governo.

Ansaldo Energia passa sotto il controllo del braccio operativo della Cassa
Si chiude così dopo mesi di impasse la lunga telenovela della vendita della società genovese su cui si erano registrate anche le manifestazioni di interesse di diversi gruppi stranieri (Samsung, Siemens e, da ultimo, la coreana Doosan). Ma il governo ha preso in mano il dossier e ha spostato l'ago della bilancia verso Cdp privilegiando una soluzione che consente di conservare in mani italiane il controllo dell'azienda.

Operazione da un miliardo di euro per le casse del Fondo
L'esborso dovrebbe aggirarsi attorno al miliardo di euro tenendo conto che il 100% di Ansaldo Energia è stato stimato tra 1,3 e 1,4 miliardi di euro (a tanto ammontava, peraltro, l'offerta che Doosan era pronta a mettere sul tavolo). Nelle casse di Finmeccanica, dovrebbero finire oltre 400 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 260 milioni incassati dalla vendita del 14% della divisione motori di Avio. L'ex ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, aveva fissato l'obiettivo di un miliardo di euro derivanti dalle cessioni per fine 2012. Quel traguardo non è stato rispettato, anche per le note vicende giudiziarie che hanno investito l'ex numero uno.

In stand by il dossier sulla vendita di AnsaldoBreda e Ansaldo Sts
Ora, però, sembra arrivata una svolta nel piano di vendita degli asset no core del gruppo. Resta da chiudere la partita su AnsaldoBreda e Ansaldo Sts. Difficile replicare in tempi brevi il modello prevalso per Ansaldo Energia. La prima è un'azienda in perdita e quindi, per statuto, il Fondo non potrebbe investirvi. L'altra è una quotata e dunque un'eventuale vendita richiederebbe tempi senz'altro più lunghi. Il governo ha fatto ormai chiaramente capire che andranno privilegiate soluzioni "italiane" per la cessione di quote azionarie, fermo restando la possibilità di avviare partnership industriali con soggetti stranieri. Per il momento il dossier rimane in stand by. E alla finestra restano i giapponesi di Hitachi e l'americana General Electric che, a più riprese, hanno manifestato un chiaro interesse per le due società.

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