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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2013 alle ore 07:55.
L'ultima modifica è del 14 ottobre 2013 alle ore 18:00.

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(Corbis)(Corbis)

LONDRA - La grande riforma del sistema pensionistico britannico compie un anno in questi giorni, anche se pochi lo sanno perché é stata una rivoluzione in sordina. Nell'ottobre scorso il Governo di Londra aveva lanciato il sistema di ‘auto-enrolment' o ‘registrazione automatica' per costringere un maggior numero di persone a risparmiare per una pensione ed evitare cosí una crisi in futuro. In pratica, ogni lavoratore deve attivamente scegliere l'opt-out se non vuole contribuire mensilmente a un fondo pensione. L'obiettivo del Governo é il ‘reclutamento' di 9 milioni di persone, iniziando con i dipendenti delle grandi imprese per poi far gradualmente entrare nella rete previdenziale anche le piccole e medie imprese – un totale di 750mila aziende.

Tutto era iniziato nel 2010 con l'introduzione di Nest, acronimo dal suono gentile, dato che la parola in inglese significa ‘nido'. In realtá sta per National Employment Savings Trust, un sistema pensionistico semplificato e flessibile studiato per invogliare i datori di lavoro a partecipare (dato che non prevede costi per loro) e soprattutto a far partecipare i dipendenti, in particolare i meno retribuiti, convincedoli a risparmiare per avere una pensione in futuro.
Nell'ottobre scorso il nuovo sistema era partito con le grandi imprese – le prime quattro ad aderire erano state le maggiori catene di supermercati Tesco, Asda, Sainsbury's e Morrisons - che hanno dato la scelta ai dipendenti di aderire al fondo pensione privato dell'azienda oppure a Nest, con una deduzione automatica iniziale dell'1% dello stipendio, alla quale si aggiunge un identico contributo del datore di lavoro. Dal primo gennaio 2014 il contributo aumenta al 2% per entrambi, mentre entro il 2018 il contributo totale dovrá salire all'8 per cento.

Secondo uno studio pubblicato in questi giorni da Nest, il primo anno del sistema di registrazione automatica é stato un successo. Oltre duemila grandi aziende partecipano al programma e oltre 1,6 milioni di persone sono state registrate. Meno persone del previsto – solo una su dieci - hanno scelto l'opt-out o esercitato l'opzione di uscire. Un sondaggio rivela inoltre che il 61% dei lavoratori non ancora iscritti hanno intenzione di aderire al sistema, rispetto al 47% dell'ultimo sondaggio condotto nel 2011. Anche l'opinione pubblica sembra essere a favore: solo il 18% si dice contraria alla registrazione automatica, rispetto al 27% di due anni fa.
La ragione, secondo Nest, é che la crisi economica ha radicalmente cambiato l'atteggiamento degli inglesi, portando a un maggiore senso di responsabilitá e una maggiore consapevolezza dell'importanza di gestire le proprie finanze. Il 51% delle persone registrate nell'ultimo anno si dice convinta della necessitá di risparmiare per il futuro e soddisfatta del fatto che anche il datore di lavoro contribuisce al fondo pensione. "Il responso dei lavoratori é stato molto piú positivo del previsto, come dimostra il bassissimo tasso di opt-out, - afferma Julian Webb, esperto di pensioni della societá di asset management Fidelity a Londra. – Molte piú persone stanno risparmiando per una pensione e questo é dovuto al fatto che i datori di lavoro hanno preso molto sul serio le loro responsabilitá e hanno fatto grandi sforzi per spiegare il sistema con chiarezza ai loro dipendenti."

Ora il piano del Governo prevede l'allargamento del sistema a tutte le piccole e medie imprese nei prossimi cinque anni, ma il timore é che molte Pmi non siano pronte ad affrontare i costi (in termini sia monetari che di tempo) e a gestire le complessitá iniziali. Chi non é in regola rischia multe fino a 10mila sterline al giorno, ma secondo alcuni esperti sará impossibile effettuare verifiche e controlli su un numero cosí grande di datori di lavoro. Secondo Tom McPhail, responsabile delle pensioni della societá di consulenza Hargreaves Lansdown,"dovremo attendere fino al 2015 per verificare fino a che punto le imprese piú piccole e con meno risorse siano disposte ad aderire al programma."

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