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Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre 2013 alle ore 10:08.
L'ultima modifica è del 19 novembre 2013 alle ore 17:42.

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Sono quindici le banche italiane coinvolte nell'esercizio di valutazione dello stato di salute dei bilanci che condurrà la Bce. Si tratta di: Carige, Monte dei Paschi, Piccolo credito valtellinese, Popolare dell'Emilia Romagna, Popolare di Milano, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Banca Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Intesa SanPaolo, Mediobanca - Banca di credito finanziario, UnCredit, Unione di banche italiane e società cooperative, Veneto Banca.

L'esame degli attivi delle banche europee che condurrà la Bce in vista della supervisione unica inizierà nel novembre 2013 e continuerà per 12 mesi.

L'esercizio di valutazione della Bce « è un passo importante per l'Europa e per il futuro dell'economia dell'Eurozona, la trasparenza è l'obiettivo primario». Lo ha dichiarato il presidente Bce Mario Draghi. «Ci aspettiamo che questa valutazione rafforzerà la fiducia del settore privato nella solidità delle banche Eurozona e nella qualità dei loro bilanci».

L'esercizio della Bce si articolerà su tre livelli: valutazione del rischio, verifica della qualità degli asset e stress test.

«Prematuro predire eventuali misure necessarie dopo i test»
«Non possiamo predire quali saranno le misure che eventualmente si renderanno necessarie» per fronteggiare le necessità di capitale, se così sarà, ha spiegato Ignazio Angeloni, dg della divisione Stabilità finanziaria generale della Bce, nel corso di un incontro con la stampa. Angeloni ha fatto riferimento a vari strumenti indicando che non c'é solo la ricapitalizzazione. Nella nota Bce si parla di una serie di «misure correttive»: oltre naturalmente alla ricapitalizzazione, la conservazione dei profitti, emissioni equity, ri-orientamento delle fonti di finanziamento, separazione degli asset e cessioni. Angeloni ha detto ai giornalisti che anche indicare il 'timing' per tali decisioni «é prematuro».

«Cruciale avere prima disponibilità dei paracadute pubblici»
Per il successo dell'operazione trasparenza della Bce sulle banche «la disponibilità ex ante di backstop é cruciale», afferma la Bce. I "backstop" sono i paracadute finanziari pubblici che potrebbero essere necessari per colmare le necessità di capitale nel caso in cui il settore privato non potesse provvedere.

Visco: Italia non penalizzata
Il coefficiente patrimoniale deciso oggi dalla Bce «è un livello giusto» che non penalizza le banche italiane, è stato il commento del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, sottolineando comunque che «ci sono azioni da prendere soprattutto da parte delle banche per rendere il sistema più equilibrato e in grado di rispondere».

Saccomanni: l'Italia non ha da temere
Le indicazioni della Bce per la valutazione degli asset bancari sono un «passo importante» verso l'unione bancaria europea e il «sistema italiano non ha nulla da temere», ha sottolineato il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, secondo cui «la valutazione complessiva avviata dalla Bce in vista dell'assunzione delle funzioni di Vigilanza consente di muovere un ulteriore passo nella direzione dell'unione bancaria, pietra importante nella costruzione di una effettiva unione economica e monetaria». «L'esercizio - ha spiegato Saccomanni in una nota - contribuirà a rendere il sistema più trasparente e sicuro e rafforzerà la fiducia del mercato e degli investitori». «L'Italia - ha aggiunto il ministro - non ha nulla da temere. Il sistema bancario italiano si è dimostrato tra i più solidi di tutte le economie avanzate nonostante una crisi lunghissima che ha messo in ginocchio altri sistemi, e certamente uno tra quelli meglio vigilati e governati da norme severe».

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