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Questo articolo è stato pubblicato il 30 ottobre 2013 alle ore 11:35.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2013 alle ore 07:40.

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La stretta al credito continua ma ci sono segnali di miglioramento. «Nel terzo trimestre del 2013 le politiche di offerta dei prestiti alle imprese sono rimaste lievemente restrittive e continuano a risentire delle percezioni sul rischio di credito connesse con le prospettive ancora sfavorevoli di particolari settori e imprese». Lo mette in evidenza la Banca d'Italia in base all'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro e sui principali risultati per le banche italiane. Bankitalia aggiunge anche che «nelle valutazioni prospettiche delle banche l'irrigidimento delle condizioni di offerta si interromperebbe nel trimestre in corso».

Fisco: crescita modesta a fine 2013. Saccomanni: ripresa accelera nel 2015
L'economia italiana tornerà a una «crescita modesta» nel quarto trimestre del 2013, spiega il Governatore Ignazio Visco, nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio, organizzata dall'Acri, l'associazione delle fondazioni e delle casse di risparmio. «Si confermano le prospettive di ripresa dell'attività economica nel 2014 (Pil + 1,1%)» aggiunge il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni . Un'attività economica che «si porterà su livelli ancora superiori nel 2015».

Il Governatore: le piccole e medie aziende in maggiore difficoltà
La situazione più difficile, ricorda Visco, è quella delle piccole e medie aziende: «Nell'estate - spiega Visco - si è attenuato il calo della produzione industriale. Nei nostri sondaggi circa metà delle imprese riferisce di aver superato la fase più critica; quelle più piccole e meno orientate alle esportazioni restano in maggiore difficoltà». Serve una maggiore collaborazione tra banche e imprese. Non solo: «Le difficili condizioni del credito rendono necessario il ricorso a canali alternativi per finanziare imprese solide e con buone prospettive di crescita. Offrendo i servizi necessari ad accompagnare queste imprese sul mercato dei capitali, le banche possono sostenere i propri ricavi e al tempo stesso ridurre i rischi; andranno evitati conflitti di interesse».

Visco: prestiti alle imprese diminuiti di quasi l'8% da fine 2011
I prestiti alle imprese, sottolinea il Governatore di Bankitalia, sono diminuiti di quasi l'8% (oltre 70 miliardi) dalla fine del 2011, quando se ne registrò una prima, forte contrazione. «In rapporto al Pil - aggiunge - sono passati da più del 59% del novembre del 2011 a circa il 55% del settembre del 2013. La sfavorebole congiuntura continua a pesare sia sulla domanda sia sull'offerta di prestito. Quest'ultima risente dell'aumento del rischio di credito delle imprese e dei connessi fenomeni di selezione avversa».

Patuelli (Abi): oltre un milione di clienti in sofferenza
Banche in prima linea nella ripresa, come sottolinea il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo messaggio per la manifestazione. La situazione non è facile. Visco ricorda che le sofferenze bancarie in Italia, al netto delle rettifiche di valore già contabilizzate, hanno raggiunto quota 75 miliardi di euro.Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, citando i dati del bollettino statistico dell'istituto di Via Nazionalea, segnala che «sono un milione e 167 mila le imprese, le famiglie e le persone clienti "in sofferenza" delle banche italiane. È un numero gigantesco - aggiunge - di un fenomeno sociale di massa nel quale si evidenzia inoltre di questi bel 982 mila hanno debiti in sofferenza per importi inferiori ai 125 mila euro».

Guzzetti (Acri): con rivalutazione quote più credito a imprese
Secondo il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, «un contributo di maggior serenità per le banche in merito al rispetto dei parametri di Basilea 3, e dunque alla possibilità di aumentare le quote di credito alle imprese potrebbe arrivare anche dalla rivalutazione delle quote della Banca d'Italia, allo studio del Governo, cosa della quale deriverebbero vantaggi anche alla finanza pubblica».

Bankitalia sulla stretta al credito: miglioramenti nel trimestre in corso
«Nelle valutazioni prospettiche delle banche l'irrigidimento delle condizioni di offerta si interromperebbe nel trimestre in corso». Inoltre, rileva l'indagine, «si é annullata la restrizione delle condizioni di offerta dei prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni, riflettendo attese meno sfavorevoli sull'attività economica in generale e sul mercato immobiliare. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono politiche di offerta moderatamente espansive. Secondo le valutazioni delle banche, la domanda di prestiti sarebbe rimasta debole nel terzo trimestre del 2013, continuando a riflettere, nel caso delle imprese, la fiacchezza degli investimenti e, per le famiglie, prospettive ancora incerte del mercato immobiliare».

Per la prima volta dal 2010 domanda mutui in deciso aumento
Nel trimestre in corso «la domanda di mutui per l'acquisto di abitazioni aumenterebbe in misura significativa per la prima volta dal 2010». È la previsione che emerge dall'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro e sui principali risultati per le banche italiane condotta dalla Banca d'Italia.

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