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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2013 alle ore 20:43.
L'ultima modifica è del 07 novembre 2013 alle ore 07:16.

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New York - Twitter ha stabilito il prezzo del suo collocamento azionario a 26 dollari, alzandolo dalla forchetta di 23-25 dollari finora ipotizzata e valutando la societa' circa 18 miliardi di dollari in termini di capitalizzazione di mercato.

La decisione, che prelude allo sbarco del titolo al New York Stock Exchange stamattina (ora di New York) sotto il simbolo TWTR, ha consentito al popolare leader del microblogging di rastrellare circa 2,1 miliardi di dollari dagli investitori attraverso la vendita di oltre 70 milioni di azioni.

Il prezzo è arrivato in tarda serata, dopo una intensa discussione dell'ultimo minuto all'interno degli stessi vertici del gruppo sui rischi di un debutto a valori eccessivi che potesse destabilizzare gli scambi, come accaduto l'anno scorso al social network Facebook. Qualcuno aveva suggerito di alzare il prezzo fino a 28 dollari. Adesso spetterà al mercato giudicare se Twitter ha indovinato un valore equilibrato che eviti troppe scosse e volatilita'. L'incremento medio di un titolo quest'anno durante la prima giornata di scambi e' stato del 17 per cento.

Il "pricing" dell'initial public offering ha coronato un roadshow che ha presentato l'azienda riscontrando una forte domanda da parte anzitutto di investitori istituzionali, 30 dei quali si sono aggiudicati tre quarti dei titoli collocati. Già nei giorni scorsi, dopo aver stabilito un prezzo iniziale tra i 17 e i 20 dollari, Twitter e le banche che gestiscono l'Ipo, tra le quali Goldman Sachs e Morgan Stanley, avevano innalzato la fascia di prezzo del 30% a 23-25 dollari. Ai nuovi valori i top executive di Twitter si trovano in possesso di quote multimilionarie: 200 milioni per il chief executive Dick Costolo e 610 milioni per il chairman Jack Dorsey.

L'avvento di Twitter in Borsa, il più atteso dell'anno non solo nel comparto tecnologico, e' il simbolo piu' evidence di una nuova corsa agli initial public offering: solo questa settimana Wall Street sarà teatro del collocamento di ben 16 aziende, i cinque giorni più fitti di Ipo dal 2006 secondo la società specializzata Renaissance. Il boom ha tuttavia anche sollevato nuovamente lo spettro di pericolose bolle speculative, soprattutto per i titoli hi-tech. Anche titoli di social media e Internet sbarcati in Borsa negli ultimi anni hanno conosciuto quest'anno impennate nettamente superiori a quelle del mercato in generale: accanto a Facebook che ha guadagato l'85%, LinkedIn e' salito del 92% e Yelp del 253 per cento.
Twitter è tuttora una società in perdita e deve dimostrare di saper monetizzare la crescita dei suoi utenti, 232 milioni su scala globale.

La società ha tre quarti degli utenti all'estero da dove però deriva soltanto un quarto dei suoi ricavi. Può tuttavia contare su una presenza radicata nel segmento mobile, con oltre il 70% di utenti che accede al sito da smartphone o da tablet. E la pubblicità "mobile" è oggi il segmento in più rapida crescita tra le inserzioni digitali. Twitter puo' inoltre coltivare e sfruttare il cosiddetto network effect, la fedelta' di utenti che trovano sul forum dei messaggi di 140 battute tipici di Twitter una destinazione preferita per informazioni e discussioni.

Numerosi analisti, da Pivotal Research a Morningstar, alla vigilia dello sbarco in Borsa hanno reso note previsioni di continua crescita del giro d'affari del gruppo. Nel dopo mercato la Rbc ha iniziato la copertura di Twitter con una raccomandazione di "outperform", cioè di acquisto del titolo, con un target di 33 dollari. Il target piu' ottimistico spetta finora a Topeka Capital con 54 dollari.

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