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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2013 alle ore 12:31.
L'ultima modifica è del 15 novembre 2013 alle ore 11:56.

Un punto di forza nei Pc, di cui ormai è il primo produttore mondiale dopo il sorpasso su Hp, e una crescita nel mobile che parte dagli emergenti. Lenovo ha presentato ieri risultati migliori delle attese per il secondo trimestre fiscale (chiuso il 30 settembre) che vede le vendite crescere del 13% a quota 9,8 miliardi di dollari, mentre i profitti corrono del 36% a quota 220 milioni. E se l'azienda asiatica (che a Hong Kong ha chiuso con un rialzo del 2,14%) si conferma - con una quota di mercato mondiale di oltre il 17% - primo venditore globale nel segmento dei personal computer, a far crescere i risultati sono tablet e smartphone, arrivati al 15% delle vendite totali del gruppo.

«Abbiamo voluto mantenere il nostro punto di forza nei Pc che, non dimentichiamolo, rappresentano ancora a livello mondiale un mercato da 200 miliardi di dollari» ha spiegato a Il Sole 24 Ore Gianfranco Lanci, senior vicepresident del gruppo e responsabile dell'area Emea che include Europa, Medio Oriente e Africa «Nel frattempo però abbiamo introdotto in primavera i tablet che stanno diventando una parte importante del fatturato, mentre gli smartphone crescono negli emergenti: siamo il numero 2 in Cina e, dove li abbiamo introdotti come in Indonesia, abbiamo già una buona quota di mercato come il 10%, mentre in Russia siamo al 5% - ha proseguito Lanci - Pensiamo per il secondo-terzo trimestre del prossimo anno di puntare al mercato europeo degli smartphone con prodotti in una fascia intermedia di prezzo; per capirci in una forchetta compresa fra i 399 e i 499 euro».

Del resto nell'area di responsabilità di Lanci (che vanta nel suo lungo curriculum nel settore hi tech anche la carica di Ceo di Acer) Lenovo ha rafforzato la sua posizione di numero 2 del mercato mettendo a segno un fatturato in crescita del 26% (a 2,3 miliardi di dollari), con un peso sul fatturato globale del 23% contro il 40% del mercato domestico cinese. «La strategia ci premia visto che la nostra redditività cresce più del fatturato e abbiamo dimostrato come, nonostante il calo di mercato dei Pc, si possa continuare a crescere - ha aggiunto - In Emea, in particolare, per i prossimi 3-5 anni non vedo grandi limitazioni alle nostre opportunità di crescita».

E le opportunità potrebbero arrivare anche da linee esterne: Lenovo, infatti, secondo i rumor starebbe ancora alla finestra per rilevare la canadese Blackberry, nonostante i dubbi del governo Ottawa. Su questa eventualità Lanci decide di "non commentare", anche se, con un gruppo forte di 2,6 miliardi di dollari in riserve nette di cassa, spiega: «Riteniamo ci siamo grandi margini di crescita organica, ma Lenovo come ha dimostrato negli ultimi anni è assolutamente aperta a nuove acquisizioni».

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