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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2013 alle ore 17:58.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2013 alle ore 18:05.

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Antares alza la posta su Camfin e chiede un'opa che sfiori 1 euro per azione.
I fondi off-shore - secondo quanto ricostruito da Radiocor - chiedono di alzare il prezzo dell'opa lanciata da Lauro61, e conclusa a fine ottobre, da 0,80 euro a 0,99 euro per azione. Nettamente al di sopra quindi dell'incremento a 0,83 euro indicato dalla Consob e dell'offerta di Lauro che riconosceva un premio del 37% sulla media a dodici mesi delle Camfin e del 5,5% sulla media a sei mesi.

La richiesta si inserisce nel giudizio promosso al Tar del Lazio da Lauro61, società promotrice dell'opa e partecipata da Marco Tronchetti Provera, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Clessidra, contro la delibera con cui Consob ha imposto il rialzo dell'offerta di tre centesimi, provvedimento al momento congelato.

La pronuncia del Tar è in calendario tra una settimana, il 20 novembre. The Antares European Fund Limited e' spuntato a sorpresa nell'azionariato di Camfin lo scorso 5 settembre, cioe' all'indomani delle prime indiscrezioni sulle richieste di approfondimento avanzate da Consob a Lauro in tema di prezzo d'opa. Il fondo ha annunciato di essere salito al 2,3% dopo l'acquisto di titoli avvenuto anche sopra il prezzo di 0,80 euro, una mossa fatta scommettendo su un ritocco dell'offerta.

In sostanza, Antares ritiene che ai soci di minoranza Camfin debba essere riconosciuto lo stesso vantaggio che la famiglia Malacalza ha avuto acquistando le azioni Pirelli da Allianz e Fonsai a 7,80 euro, contro un prezzo medio di mercato al momento dell'annuncio, il 5 giugno, calcolato a 8,956 euro. Secondo quanto affermato dall'autorità di mercato ma contestato da Lauro61 infatti, l'operazione su Pirelli è strettamente legata a quella di vendita della quota Malacalza in Camfin (25,6% circa) a Lauro a 0,80 euro per azione e, dice la Consob, e' avvenuta a valori scontati per i genovesi.

«Abbiamo deciso di intervenire nel ricorso al Tar per mettere gli azionisti in situazione di parità, perché l'operazione con Malacalza si è fondata su un cambio tra azioni Camfin e azioni Pirelli», ha dichiarato Luca Orsini Baroni (che è anche azionista Camfin a titolo personale), che ha ricevuto mandato ad occuparsi della vicenda dai fondi Antares, di cui è uno dei fondatori. «Bisogna calcolare il vantaggio che Malacalza ha avuto nell'acquisto delle azioni Pirelli a 7,80 euro. Nel momento in cui aderisco all'opa è giusto quindi avere o azioni Pirelli o lo stesso vantaggio. L'operazione, come ha concluso anche Consob, è legata: agli atti è risultato che i Malacalza hanno considerato le due operazioni come imprescindibili. Non condividiamo però i calcoli realizzati dalla Commissione. L'autorità ha calcolato lo sconto del 3% sul Nav ottenuto dagli imprenditori genovesi sulle azioni Pirelli senza calcolare il nav stesso», ha spiegato Orsini, aggiungendo che «il fondo Antares non è l'unico investitore istituzionale interessato alla vicenda, altri gestori italiani e inglesi la seguono con molto interesse».

Rispondendo alle osservazioni della Consob e al successivo provvedimento della Commissione, Lauro ha sempre sottolineato che le operazioni che hanno coinvolto Malacalza in Camfin e in Pirelli sono da ritenersi «totalmente separate» e che il riassetto di Camfin prevedeva il lancio di un'opa a 0,80 euro indipendentemente dalla decisione di uscire da parte degli imprenditori liguri e dalla volontà degli stessi di entrare in Pirelli. Il prezzo per l'acquisto delle azioni Camfin - riportava l'offertente in una nota del 4 settembre - è stato fissato a 0,80 da Lauro61 «in epoca non sospetta» ed «esclusivamente sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato».

Numeri alla mano, tra gli 0,99 euro per azione indicati da Antares e gli 0,80 euro di Lauro 61 vi è una differenza di 0,19 euro circa. La cifra si ottiene dividendo lo sconto complessivo, pari a oltre 38 milioni di euro circa, che i Malacalza hanno ottenuto acquistando le azioni Pirelli a 7,80 euro - rispetto al valore medio di mercato di 8,956 euro - e il numero di azioni Camfin (200,4 milioni) vendute dagli stessi Malacalza. Consob, considerando invece un prezzo di conversione dei titoli Pirelli a 8 euro, valore che rispecchia il nav (valore delle azioni Pirelli detenute meno il debito) e quindi uno sconto 'minimo' di 0,20 euro, ha quantificato l'incremento di 0,03 euro sul prezzo, portandolo a 0,83 euro. La sottovalutazione, spiega la Commissione nell'atto di accertamento, 'puo' essere stimata, quantomeno, nella differenza tra il prezzo che Malacalza avrebbe dovuto pagare per le azioni Pirelli 'nella logica della conversione (8 euro) e il prezzo effettivamente pagato (7,80)'.

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