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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2013 alle ore 12:09.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2013 alle ore 15:57.

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PARIGI - Il matrimonio tra Air France-Klm e Alitalia non ci sarà. Non per ora, almeno. Ma è possibile che l'appuntamento sia solo rinviato di qualche mese. È questo il senso delle dichiarazioni rilasciate dal presidente del gruppo franco-olandese Alexandre de Juniac nel commentare la decisione di non partecipare all'aumento di capitale dell'ex compagnia di bandiera. Annunciato questa mattina con un comunicato nel quale Air France-Klm giudica comunque positivamente il nuovo piano industriale ("Va nella giusta direzione e ha il nostro pieno appoggio") e ribadisce il proprio "impegno a rimanere un partner leale e serio di Alitalia, nella continuità della collaborazione industriale esistente".

Il no del gruppo, che dovrebbe vedere la propria quota scendere dall'attuale 25% a circa il 7%, è motivato quasi esclusivamente dalla mancanza di un piano di ristrutturazione finanziaria. "Alitalia è troppo indebitata – ha spiegato de Juniac – e su questo fronte non abbiamo ricevuto alcuna indicazione. Ci rendiamo conto che i negoziati con i creditori sono sempre lunghi, difficili, complicati. Ma in assenza di una prospettiva chiara su questo tema ci è impossibile partecipare all'aumento di capitale. Che pure abbiamo votato e riteniamo necessario per dare continuità alla compagnia".

La decisione di Air France-Klm sarebbe in realtà maturata già a fine ottobre, quando le è stata rifiutata la due diligence sui conti Alitalia chiesta per iscritto da de Juniac il 18 ottobre: "Siamo stati scoraggiati – dice il presidente del gruppo – da un comportamento che reputiamo scorretto. Quando si chiede a qualcuno di sborsare dei soldi, a maggior ragione se si tratta del principale azionista, bisogna fornire tutte le informazioni necessarie. Se questo non avviene, i soldi non arrivano. Mi sembra evidente".

De Juniac sottolinea anche il fatto che il gruppo franco-olandese , "unico operatore del settore nel cda", non sia stato coinvolto neppure nell'elaborazione del piano industriale, "sul quale avremmo forse potuto dare un po' di valore aggiunto". Pur definendo "coraggiosa" la nuova versione del piano.

Il presidente di Air France-Klm coglie l'occasione per dire che "il comportamento del Governo italiano è stato esemplare". In particolare quello del premier Enrico Letta, con il quale c'è stato un rapporto "molto professionale e di grande qualità". Il futuro non sembra però definitivamente compromesso. "La partnership funziona molto bene – ha insistito de Juniac – ed è nell'interesse di tutti e due, ma soprattutto di Alitalia, che si continui così. Noi ci siamo e ci saremo, pronti a rivedere la nostra posizione qualora dovessero realizzarsi le condizioni che abbiamo posto. Soprattutto sul versante finanziario, appunto".

De Juniac ha inoltre negato che Air France-Klm abbia chiesto tagli degli organici di Alitalia: "Non abbiamo mai chiesto tagli, non abbiamo mai pensato che Alitalia debba diventare una compagnia regionale e che Fiumicino debba perdere il ruolo di hub. Così come non abbiamo mai pensato di aspettare che Alitalia fallisca per poterla rilevare. Si tratta di colossali sciocchezze. Noi vogliamo che Alitalia sia una compagnia forte e sana".
Quanto al possibile arrivo di nuovi partner industriali – che per ora peraltro non si vedono- de Juniac ha detto che se questa ipotesi dovesse concretizzarsi l'atteggiamento di Air France-Klm sarebbe pragmatico: "In caso di ingresso ostile certo la convivenza sarebbe impossibile. In caso contrario vedremo".

De Juniac ha comunque concluso sottolineando che "il tempo potrebbe giocare a favore di tutti e due, nostro con i risultati del nostro piano di risanamento e di Alitalia con il superamento della crisi attuale".

Il matrimonio potrebbe insomma essere rinviato alla primavera dell'anno prossimo.


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