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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2013 alle ore 17:35.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2013 alle ore 22:18.

Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,06% a 15.874,87 punti, il Nasdaq cede lo 0,14% a 4.023,68 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,3% a 1.781 punti. Negli Stati Uniti, i prezzi al consumo a novembre sono rimasti invariati, segno che non ci sono pressioni inflative di cui la Federal Reserve deve tenere conto nella due giorni di riunione al via oggi. Il focus è sull'eventuale riduzione del ritmo con cui la banca centrale acquista Treasury e bond ipotecari per 85 miliardi di dollari al mese. Molti economisti si aspettano cambiamenti di politica monetaria nei mesi a venire. Il deficit delle partite correnti è sceso nel terzo trimestre a 94,8 miliardi di dollari contro attese per 100 miliardi.
Piazza Affari chiude in rosso con il Ftse Mib a -1,6% sui minimi di seduta. Il listino milanese è il peggiore d'Europa in una giornata che conferma il il trend negativo dei listini avviato a inizio dicembre, e interrotto ieri da quello che si è rivelato un rimbalzo tecnico da ipervenduto. Tra i singoli titoli male Eni e Fiat dopo il calo delle immatricolazioni a novembre.
I bancari si muovo in ordine sparso con Banca Mps in risso nel giorno in cui Il Sole 24 Ore riporta la notizia che le fondazioni bancarie potrebbero muoversi in soccorso dell'ente senese. Bene, invece, Ubi Banca.Prese di beneficio su Moncler dopo il debutto boom di ieri con il titolo che aveva guadagnato il 46,7%. Per Ft resta il «miglior debutto del 2013». In lieve calo Telecom Italia che ieri ha guadagnato il 5% dopo l'annuncio di un aumento della partecipazione del fondo BlackRock, ipotesi che apre scenari di scalata sull'ex monopolista.
I listini europei hanno ignorato l'indice Zew, che misura la fiducia degli investitori tedeschi sulla base delle aspettative sui prossimi sei mesi, volato a dicembre a 62 punti da 54,6 punti di novembre, ai massimi da aprile 2006. Si tratta del quinto rialzo di fila e il dato è di gran lunga superiore alle stime degli analisti che puntavano su un aumento a 55 punti.
Ma non basta a smuovere le Borse, concentrate sulle decisioni della Fed (che si riunisce oggi e domani) in tema di tapering.
Spread BTp-Bund
Poco mosso lo spread tra il Btp e il Bund tedesco dopo la diffusione dell'indice Zew. Il differenziale si attesta a 222 punti base col tasso sul decennale del Tesoro al 4,05%.
Stabile a 226 punti base il divario tra i titoli decennali iberici e tedeschi, col rendimento dei Bonos al 4,08% (tassi dei bond dell'Eurozona).
Dollaro
Sul versante valutario l'euro viaggia a 1,378 dollari, in lieve rialzo rispetto all'andamento di ieri (cambio euro/dollaro e convertitore di valute).
Aste in Europa
La Spagna fa il pieno in un'asta di titoli a 3 e 9 mesi ma vede un rialzo dei rendimenti.
Il Tesoro iberico ha venduto complessivamente 3,5 miliardi di euro di titoli a breve termine, con tassi in crescita allo 0,841% dallo 0,662% sulla scadenza a nove mesi e in salita allo 0,631% dallo 0,405% su quella trimestrale. La domanda è risultata in calo per i bond trimestrali a 2,52 volte l'importo offerto da 3,06 precedente ed in rialzo a 2,65 volte da 1,92 per quelli a nove mesi.
Mentre il rischio Grecia vale sui mercati un tasso del 3,9% trimestrale. È questo il costo pagato oggi dal Governo greco per un'emissione di titoli pubblici trimestrale da 1,3 miliardi. Il rendimento spuntato é in linea con quello della precedente emissione. Il risultato dell'asta è stato annunciato dalla Pdma, l'agenzia del debito greco. Il Paese, in base alle regole imposte dal meccanismo di salvataggio messo a punto dalla Ue e dal Fondo monetario internazionale, non può ancora emettere titoli a medio lungo termine ma limitarsi ai titoli a breve.
Tutti aspettano la Fed
Come dicevamo, oggi prende il via la riunione del Fomc (il comitato operativo della Fed) che dovrebbe concludersi domani e decidere quale strategia applicare in tema di tapering. Le alternative sono due: avviare il piano di riduzione degli stimoli monetari oppure rimandare ulteriormente. Il mercato reagirà diversamente a quello che è ormai considerato il market mover dell'anno.
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