Gianluigi Gabetti e Grande Stevens (LaPresse)

La Cassazione ha annullato senza rinvio, per intervenuta prescrizione, le condanne a un anno e quattro mesi di reclusione e 600 mila euro di multa nei confronti degli uomini di fiducia della famiglia Agnelli, Gianluigi Gabetti e Franz Grande Stevens, accusati di aggiotaggio informativo nell'ambito della vicenda Ifil-Exor.

Gabetti e Grande Stevens erano stati condannati dalla corte di appello di Torino il 21 febbraio 2012, in seguito al ricorso della procura torinese contro il loro proscioglimento. Le condanne, per aggiotaggio informativo, erano di un anno e 4 mesi di reclusione, oltre a 600mila euro di multa, e riguardavano l'equity swap del 2005 che consentì agli Agnelli di mantenere il controllo della Fiat.

L'imputazione oggetto di discussione si riferiva a un comunicato pubblicato il 24 agosto 2005 sulla volontà di Ifil di rimanere azionista di riferimento di Fiat ma di non avere allo studio iniziative sul titolo del Lingotto. Secondo l'accusa i due professionisti avrebbero commesso il reato in occasione dell'equity swap che nel settembre 2005 consentì alle finanziarie degli Agnelli di mantenere il controllo della Fiat.

La pubblica accusa di piazza Cavour rappresentata da Pietro Gaeta aveva chiesto di confermare completamente la sentenza della Corte d'Appello di Torino del 21 febbraio scorso. In particolare, secondo il pg di Cassazione, la sentenza dell'Appello avrebbe dovuto essere confermata perché «non si era limitata ad una verifica empirica dei fatti» e non aveva proposto «argomenti frutto di errate considerazioni».

Tuttavia la Cassazione ha dovuto prendere atto del fatto che nell'ambito del processo Ifil-Exor è maturata la prescrizione già a febbraio scorso e quindi ha dovuto dichiarare prescritto l'aggiotaggio informativo per il quale erano stati condannati in Appello ad un anno e 4 mesi Gabetti e Grande Stevens.

©RIPRODUZIONE RISERVATA