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Questo articolo è stato pubblicato il 20 dicembre 2013 alle ore 10:46.
L'ultima modifica è del 20 dicembre 2013 alle ore 16:44.

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I tassi interbancari in Cina sono saliti ai massimi da sei mesi, facendo insorgere il timore di una crisi di liquidità come quella del giugno scorso. I tassi di riacquisto a sette giorni, considerati degli indicatori significativi di liquidità, sono saliti all'8,1277%, il top dal 21 giugno. È il terzo giorno di forte aumento dei tassi interbancari cinesi, a dimostrazione delle difficoltà dell'attività creditizia a breve termine. La banca centrale assicura che fornirà liquidità a supporto dei mercati attraverso operazioni a breve termine o
attraverso l'acquisto a porte chiuse di obbligazioni bancarie in cambio di prestiti cash. Secondo il China Business News la banca centrale ha iniettato 200 miliardi di yuan (33 miliardi di dollari).

Banche a corto di liquidità
Come già accaduto a giugno, la carenza di liquidità è un effetto collaterale di una medicina imposta dalla stessa Banca centrale. La People's Bank of China in effetti sta da tempo tentando di arginare investimenti speculativi che usano il mercato interbancario per finanziare attività creditizie al di fuori dei canali bancari (il cosiddetto shadow banking) e per alimentare il boom del mercato immobiliare. Il rischio però è che la stretta vada oltre le intenzioni delle autorità monetarie e scateni una vera e propria caccia alla liquidità, tanto più a pochi giorni dalla chiusua dei bilanci di fine anno che coincide con una maggiore domanda di finanziamenti a breve termine.

Borsa di Shanghai ai minimi da quattro mesi
Finora il rialzo dei tassi, per quanto preoccupante, non ha raggiunto i livelli di giugno, quando superò la soglia dell'11 per cento. Le tensioni sul mercato monetario stanno tuttavia penalizzando gli indici azionari, con la Borsa di Shanghai ai minimi da quattro mesi (ieri il Shanghai Composite ha ceduto il 2 per cento). I più colpiti sono stati i titoli bancari: China Citic Bank ha lasciato sul terreno l'8,7% mentre China Construction Bank ha ceduto il 6,2 per cento.

Poca liquidità anche nel 2014
La liquidità potrebbe scarseggiare anche nel 2014. Secondo un rapporto di Bank of China pubblicato stamane, la stretta della Banca centrale unita al ritiro degli stimoli monetari da parte della Federal Reserve americana manterrà condizioni restrittive sui finanziamenti a breve termine in Cina. Il prossimo anno sarà anche decisivo per il proseguimento delle riforme finanziarie annunciate dal Plenum del partito comunista: nel primo semestre, secondo Bank of China, potrebbe essere introdotto per la prima volta uno schema di assicurazione dei depositi bancari.

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