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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2014 alle ore 06:51.
Extrabanca, l'istituto di credito specializzato in servizi per i cittadini stranieri, si appresta a lanciare una rete di sportelli virtuali, il primo esperimento di questo genere in Italia. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con Inventia, start up italiana che ha sviluppato la tecnologia Connect in grado di video-telecomandare degli speciali chioschi interattivi. In questi chioschi gli utenti possono accedere a normali operazioni di cassa, dall'apertura di un conto corrente al money transfer, passando per la sottoscrizione di carte di credito e bancomat. Non si tratta tuttavia di un servizio automatizzato: grazie a un sistema di videocomunicazione gli utenti interagiscono in diverse lingue con i dipendenti di Extrabanca (inzialmente da quelli della filiale di Milano), che potranno gestire da remoto anche le periferiche installate sul chiosco. Esattamente nello stesso modo in cui accoglierebbero un cliente allo sportello.
L'ad Caroli: pronti a estendere la rete
«In questi giorni stiamo sperimentando il prototipo di "extra extended branch"», racconta Paolo Caroli, amministratore delegato di Extrabanca, «e tra circa tre settimane partiremo con una sperimentazione di un paio di mesi con uno sportello virtuale in una città ancora da identificare tra Modena e Treviso; se va bene, in entrambe. Stiamo definendo una partnership con una società finanziaria che ha circa 60 sportelli a livello nazionale, all'interno dei quali, terminata la sperimentazione, inseriremo i chioschi virtuali». L'intenzione dell'istituto è tuttavia quella di siglare altre partnership, aumentando ulteriormente la capillarità del servizio sul territorio nazionale.
Ottomila clienti, in maggioranza asiatici, ma uno su sei è italiano
Attualmente l'istituto ha circa 8mila clienti, in gran parte filippini (25%), cinesi (20%), indiani e cingalesi (16-17%), italiani (15%). Seguono sudamericani, maghrebini ed europei dell'Est. I dipendenti sono 65 di 14 diverse nazionalità, e parlano 15 lingue diverse. Il progetto dovrebbe consentire a Extrabanca di estendere la propria presenza, anche se Caroli non si è voluto sbilanciare sulle stime di aumento della base di clientela, con costi contenuti. «Una filiale bancaria costa circa un milione o un milione e mezzo di euro, al netto delle risorse umane». Ma in questo progetto, se l'infrastruttura tecnologica generale ha richiesto un esborso tra 750mila e un milione di euro, «l'hardware di ogni singolo sportello virtuale costa sui 20-25mila euro – spiega Caroli – e per ammortizzarne l'investimento bastano 300-350 clienti». Il contenimento dei costi è uno degli imperativi del progetto: «Stiamo studiando anche delle fasce orarie promozionali. I clienti che dallo sportello virtuale richiederanno la presenza di un operatore in un momento lontano dalle ore di punta potranno avere un servizio meno costoso», conclude l'amministratore delegato.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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