Solo fondi e trading? No, c'è anche una via di mezzo. Il risparmiatore italiano con una discreta attitudine all'uso di strumenti digitali, infatti, più che alla Borsa o ai fondi guarda ai (pochi) soldi che gli rimangono sul conto. E proprio l'accesso al conto e ai prodotti di risparmio gestito ad esso collegati è garantito nella forma mobile dalle app per l'home banking. Questa definizione comprendeva qualche anno fa il solo accesso alle informazioni: saldo, movimenti, investimenti e bonifici effettuati e poco altro. In pochi anni, però, anche questi strumenti di base si sono evoluti e oggi sostituiscono a tutti gli effetti lo sportello o il pc. Con qualche riserva, visto che secondo le ricerche che su questo argomento si susseguono da anni (per esempio su impulso dell'Abi) indicano un residuo di diffidenza per quanto riguarda la sicurezza delle transazioni via mobile. Per il piccolo risparmiatore, oltre che per le aziende e i professionisti, il bonifico online in mobilità – oggi realtà acquisita – ha rappresentato una piccola rivoluzione; accanto a questo però, con l'èra dei conti di deposito remunerati inaugurata da Ing Direct nel 2001, non solo i prodotti ma anche le app si sono rapidamente adeguate. Le principali banche che operano online (tra cui Fineco, Webank, Iwbank, Sella.it e Mediolanum) e alcuni istituti specializzati (per esempio Banca Ifis) hanno lanciato conti per ogni esigenza (di deposito, legati a pronti contro termine, vincolati, etc.) a cui hanno affiancato strumenti per gestirli, via web ma anche, appunto, attraverso applicazioni per apparecchi mobili. In questo caso, non essendo alcuni conti correnti veri e propri, in alcuni casi non consentono di accedere alle funzioni del classico conto corrente (per esempio il bonifico), ma solo al monitoraggio ed eventualmente allo spostamento di fondi da e verso il conto, oltre a strumenti di base per l'analisi della situazione patrimoniale.