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Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 06:41.
L'ultima modifica è del 26 febbraio 2014 alle ore 06:47.

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TORINO
Un tentativo di trasferire in Svizzera fondi riconducibili a Paolo Ligresti, imputato a Torino nell'ambito del filone d'inchiesta Fonsai bis insieme ad altre otto persone tra revisori dei conti, sindaci e manager della precedente gestione della compagnia Fondiaria Sai, intercettato e bloccato dalla Procura di Torino e dalla Guardia di finanza del capoluogo piemontese.
Le operazioni di trasferimento, per un valore complessivo di due milioni e mezzo di euro – in denaro e titoli – verso un conto corrente bancario di Lugano, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, erano già state disposte ma il giudice per le indagini preliminari di Torino, Paola Boemio, su proposta del pubblico ministero Marco Gianoglio, ha deciso il sequestro conservativo, a garanzia delle spese processuali «e di ogni altra somma dovuta all'Erario, al fine di evitare la dispersione delle garanzie del credito». Un trasferimento gestito attraverso una società fiduciaria collegabile a Ligresti, residente in Svizzera dalla scorsa estate, dunque non raggiunto dal dispositivo di arresto predisposto a luglio scorso per Salvatore Ligresti, le figlie Jonella e Giulia e i top manager del gruppo, mentre il conto di destinazione era intestato alla società lussemburghese Limbo Invest SA, anch'essa riconducibile ai membri della famiglia Ligresti. «Si tratta – fa sapere l'avvocato difensore di Ligresti, Davide Sangiorgio – della somma derivante dalla liquidazione della quota Premafin notoriamente in capo alla Limbo Invest e l'intervento è stato stabilito in via conservativa, a garanzia delle sole future spese di giustizia, dunque senza alcuni rilievo di illecità rispetto ai fondi o alla loro provenienza».
Il procedimento a carico di Paolo Ligresti riprenderà il 5 marzo prossimo, dopo il rinvio deciso dal giudice Boemio per completare la discussione sulle richieste di ammissione, come parti civili, di 1.500 ex azionisti Fondiaria-Sai e Milano Assicurazioni. Mentre oggi è in calendario la prima udienza del processo a Jonella Ligresti. Procedimento partito in ritardo rispetto agli altri due filoni – il rito immediato per Salvatore Ligresti e i vertici della compagnia prima dell'acquisizione Unipol e il rito ordinario per Paolo Ligresti e gli altri 8 imputati – dopo il rigetto, da parte del Tribunale di Torino, della richiesta di patteggiamento per una pena a tre anni e quattro mesi da parte dell'ex presidente della compagnia assicuratrice. E c'è da scommettere che le centinaia di parti civili che hanno chiesto la costituzione di parte civile negli altri due processi si presenteranno anche in questa occasione per chiedere, in qualità di piccoli azionisti, di essere considerati parte lesa nell'ambito dei procedimenti.
Quanto al percorso giudiziario e alla posizione di Jonella Ligresti, gli avvocati difensori tendono ad escludere una nuova richiesta di patteggiamento. La posizione di Jonella Ligresti, dunque, dovrebbe rientrare nel procedimento principale, quello con rito immediato, la cui prossima udienza è fissata per aprile, destinato probabilmente ad assorbire anche il filone ordinario.
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