AgustaWestland segna un punto a suo favore nella delicata partita che la vede contrapposta al governo indiano nell'ambito della commessa per 12 elicotteri sospesa dopo l'inchiesta che ha investito gli ex numeri uno di Finmeccanica e della società di elicotteristica, Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini. Secondo quanto appreso dal Sole 24 Ore, il tribunale di Milano ha infatti confermato l'inibitoria della richiesta di escussione delle garanzie bancarie formulata da Nuova Delhi dopo il provvedimento d'urgenza emanato a inizio gennaio.

Secondo il giudice monocratico, infatti, la domanda indiana va rigettata perché non conforme alle clausole contrattuali. In sostanza, non sarebbero specificati in modo esaustivo i motivi o gli inadempimenti che farebbero scattare la richiesta di escussione. In questo modo, AgustaWestland, che è stata assistita dallo studio Cleary Gottlieb, mette per ora al sicuro i 276 milioni garantiti da un pool di banche e composti da due advance payment guarantees e da un performance bond. Mentre più difficile risulterà recuperare i 27 milioni depositati presso State Bank of India, controgarantiti da Deutsche Bank, che sono stati versati al governo indiano e sui quali il tribunale di Milano ha dichiarato un difetto di giurisdizione.

Ora il governo di Nuova Delhi potrà proporre appello contro la decisione di oggi presentando un reclamo al tribunale di Milano che deciderà questa volta in composizione collegiale. Tra un mese e mezzo, dunque, potrebbe esserci una nuova udienza e in quell'occasione potrebbero essere esaminate le argomentazioni proposte dalla società e dagli indiani e non valutate oggi, poiché la richiesta del governo è stata considerata irricevibile. Sulla commessa, va ricordato, per il momento sospesa, pende un arbitrato internazionale chiesto da AgustaWestland e accolto dall'India, che è in attesa della nomina del presidente del collegio che dovrà valutare se la risoluzione dell'accordo, voluta da Nuova Delhi, sia da considerarsi legittima o meno.

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