Lo yuan è sceso sotto la soglia del 6,20% sul dollaro per la prima volta da aprile dello scorso anno, e dello 0,8% dall'inizio della settimana da quando People's Bank of China (Pboc) ha raddoppiato la banda di oscillazione giornaliera portandola al 2 per cento.
Lo yuan spot è calato a 6,2009 per dollaro, sotto dello 0,14 per cento da ieri quando la quotazione era di 6,1920.

La debolezza dello yuan aggiunge preoccupazioni sulle prospettive dell'economia cinese, specie dopo il primo inadempimento di un bond corporate (Chaori Solar) e il default ieri di Zheijiang Xingrun, un colosso del real estate che è fallito per non aver coperto un debito di 3,5 miliardi di yuan ( 565 milioni dollari ) in larga parte contratto con il settore dello shadow banking. Lo Shanghai Property Index è sceso dell'1,3 per cento.

Pboc ieri ha smentito di voler andare in soccorso di Zhejiang Xingrun Real Estate. La banca più coinvolta, China Construction Bank Corp. , ha partecipato alle riunioni con Banking Regulatory Commission e Pboc a Fenghua, dove ha sede Zhejiang Xingrun. I vertici della società sono stati arrestati, ma il crollo di Xingrun viene visto come una sorta di preludio a quello che potrebbe capitare a tutto il settore.
Per l'oscillazione della valuta c'è chi ricorda che l'ultima volta nel 2012 quando la banda passò da 0,5 a 1 il mercato impiegò ben due settimane a sperimentare la nuova opportunità.

A Hong Kong lo yuan è sceso al suo livello più basso da aprile 2013, si profila un ulteriore calo della valuta, anche in prospettiva del fatto che ci sono prodotti strutturati che potrebbero andare sotto pressione. Lo yuan offshore è sceso a 6,1953 per dollaro, si è indebolito del 2,6 in un mese.
Quello che gli addetti ai lavori si aspettano è un ulteriore passo, l'abolizione del fixing giornaliero e l'aggancio a un paniere di altre monete, il modello è Singapore.

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