I militari dei nuclei di polizia tributaria di Arezzo e di Firenze si sono presentati alla sede di Banca Etruria nella mattinata di venerdì 21 marzo, proprio mentre era in corso il Consiglio di Amministrazione della banca.

Qui hanno esibito un decreto di perquisizione su richiesta del procuratore facente funzione di Arezzo, Roberto Rossi e hanno iniziato l'ispezione negli uffici di tre di coloro che risultano indagati dalla procura aretina: il presidente Giuseppe Fornasari, il direttore generale Luca Bronchi e David Canestri, dirigente centrale con deleghe alla pianificazione e al risk e compliance. Perquisiti gli uffici di altri tre dirigenti che attualmente non risultano avere ricevuto avvisi di garanzia. Nello stesso momento le Fiamme gialle si sono presentate a Roma, Civitavecchia, Gualdo Tadino e Firenze.

Ordini di esibizione di documenti sono stati presentati ai direttori di quattro filiali della banca toscana. L'inchiesta della magistratura che ipotizza i reati di false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e di falso in prospetto, sarebbe una diretta conseguenza di due ispezioni della vigilanza di Banca d'Italia svoltesi nel 2012 e nel 2013. Gli esiti delle verifiche sarebbero, dunque, stati trasmessi all'autorità giudiziaria che ha deciso di procedere.

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