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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 08:42.

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Procede verso la Borsa Massimo Zanetti Beverage Group, il gruppo di Treviso che tra i suoi marchi più famosi ha il caffè Segafredo Zanetti. L'obiettivo è la quotazione, probabilmente a Piazza Affari, nel mese di novembre e la famiglia azionista sta già discutendo con le banche per dare un'accelerata al processo. «Credo – spiega a Il Sole 24 Ore il presidente della holding, Massimo Zanetti – che il momento migliore per la quotazione del gruppo sia verso novembre.

In queste settimane stiamo discutendo con le banche che ci dovranno portare a Piazza Affari. Non abbiamo ancora affidato gli incarichi, ma abbiamo intavolato delle discussioni con Banca Imi e Bnp Paribas».
Oggi Zanetti è il secondo gruppo italiano del settore, come dimensioni, dopo un gigante come Lavazza. «Siamo un gruppo con un fatturato di circa un miliardo di euro e generiamo un Ebitda (il parametro utilizzato come indicatore di redditività ndr) di oltre 63 milioni. Ma, come aspetto più importante, c'è il fatto che il nostro giro d'affari viene realizzato per il 90% all'estero e per il restante 10% in Italia. Il nostro mercato più importante è quello americano, poi seguono aree geografiche come la Francia, la Finlandia e i Paesi scandinavi e, ovviamente, l'Italia».
La particolarità di Zanetti è quella di essere presente in ogni fase che porta il caffè al consumatore finale. «Partiamo – dice Massimo Zanetti – dalla produzione con i vivai e le piantagioni, per arrivare fino ai negozi. Produciamo 3,5 milioni di sacchi di caffè, numero che ci porta a essere il quinto gruppo mondiale del settore dietro grandi multinazionali straniere come Nestlè e Kraft. Possediamo inoltre una catena di 500 negozi nel mondo, con le prime aperture che sono stati precedenti all'avvio dell'attività di un gigante come Starbucks. Abbiamo infine una controllata come la San Marco che produce le macchine per caffè. Siamo un gruppo unico perché abbiamo un modello di business diverso dagli altri».

Ma quanto potrebbe valere l'azienda? Secondo una stima effettuata dagli analisti del servizio Deal Reporter la valorizzazione potrebbe avvicinarsi al miliardo di euro sulla base di un multiplo sull'Ebitda di circa 15 volte. «Stiamo valutando – continua Massimo Zanetti – gli altri gruppi del nostro settore che sono presenti nelle Borse all'estero. Tra i maggiori ci sono Starbucks Coffee Company e Green Mountain Coffee, che sono quotate negli Stati Uniti. L'obiettivo è quotare il 30-35 per cento dell'azienda e utilizzare questi capitali per valutare acquisizioni all'estero». Oggi il gruppo fa capo alla famiglia Zanetti, al presidente Massimo e ai due figli, Laura e Matteo - che rappresentano la quarta generazione.
La storia di Zanetti inizia ai primi del 900 quando la famiglia comincia il commercio di caffè e spezie. Prima il nonno Demetrio, poi il padre Virgilio. Negli anni Settanta viene acquistata la torrefazione bolognese Segafredo. A metà degli anni 90 l'imprenditore trevigiano rileva la prima piantagione di caffè privata al mondo in Brasile.
Dal 2000 in poi inizia l'espansione internazionale con la crescita in Giappone, nel Golfo Persico e in Cina. Oggi Zanetti è inoltre sponsor della nazionale italiana di calcio, in vista dei Mondiali in Brasile: «Siamo più in generale il caffè dello sport, non solo del calcio, – spiega Massimo Zanetti – visto che abbiamo siglato una sponsorizzazione anche con il Comitato Olimpico Nazionale Italiano».

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