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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2014 alle ore 08:59.
I tassisti, altra categoria che dal 30 giugno sarà interessata dall'obbligo di Pos, si stanno già attrezzando da qualche tempo per un maggiore utilizzo dei sistemi di pagamento elettronici. La cooperativa "pronto taxi 6645" di Roma e il "yellow taxi 6969" di Milano hanno siglato accordi con ABS-Verifone che prevedono la gestione dei pagamenti con moneta elettronica attraverso i Pos forniti alle cooperative, la visualizzazione in tempo reale delle transazioni effettuate e la gestione dei voucher elettronici. Scendendo più a Sud, il Radio taxi Salerno ha adottato i Pos di Banca Sella. Sempre a Roma, radio taxi 3570 è stata la prima cooperativa ad adottare lo standard di mPayment, per pagamenti contactless. La cooperativa prevede di installare entro fine anno su tutti i propri taxi i terminali di pagamento Nfc, che consentiranno di pagare il taxi con la carta di credito e lo smartphone, semplicemente avvicinandoli al Pos.
Non a caso, negli ultimi mesi diversi operatori hanno lanciato sul mercato offerte destinate alla categoria dei tassisti. Setefi con Intesa Sanpaolo ha già avviato un progetto pilota con i taxi, Payeleven ha firmato un accordo con la Società cooperativa Taxi Trieste, mentre la Banca Popolare di Vicenza, in collaborazione con il Consorzio Triveneto, ha presentato un'applicazione di pagamento mobile per smartphone e tablet, Taxi Ticket, che funziona con il Pos Gprs. Tra le diverse offerte spuntano anche quelle di altre società minori, come l'azienda telefonica Telecash.it, che offre alle auto pubbliche un dispositivo mobile di pagamento che funziona con tablet e smartphone.
E poi, resta la prescrizione normativa che scatta dal 30 giugno, entro cui tutti i conducenti di auto pubbliche dovranno dotarsi di Pos. «L'obbligo non è un grande problema per la categoria, perché molti tassisti usano questi dispositivi da anni», commenta Nicola Di Giacobbe, coordinatore nazionale di Unica Cgil Taxi. Alcune resistenze ci sono, prosegue, «ma per un discorso di costi, visto che le banche applicano commissioni molto alte, e di velocità dei pagamenti, che diventa un problema, per esempio, se si sta portando un cliente che ha fretta in aeroporto in stazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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