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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2014 alle ore 21:06.
L'ultima modifica è del 21 maggio 2014 alle ore 21:11.

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Bhp Billiton chiederà «molto probabilmente» al Governo australiano di vietare per ragioni di interesse nazionale uno sciopero che minaccia di bloccare Port Headland. L'ha detto Jimmy Wilson, responsabile della divisione minerale di ferro. Lo scalo è fondamentale per le esportazioni di minerale di ferro della società e se si fermasse per una settimana costringerebbe Bhp a rallentare le attività di estrazione. Secondo Goldman Sachs, in sette giorni si perderebbero 7 milioni di tonnellate di export che non potrebbero più essere recuperate. «L'interruzione sarebbe costosa per i produttori e provocherebbe un rally temporaneo dei prezzi - precisano gli analisti della banca - ma verrebbe spazzata via dai fondamentali». Goldman ritiene che il mercato del minerale di ferro stia entrando in una fase di «surplus strutturale» e che il rallentamento dell'economia cinese non farà che peggiorare le cose: nel 2015 ci sarà un surplus di 175 milioni di tonnellate (il 21% in più di quanto la stessa Goldman aveva previsto in precedenza) e il prezzo del minerale di ferro crollerà a 80 dollari per tonnellata. Quest'anno l'offerta supererà invece la domanda di 72 milioni di tonnellate e il prezzo medio per Goldman sarà 109 $, comunque superiore ai livelli attuali. Pochi giorni fa sul mercato spot cinese è sceso a 97,50 $, il minimo da oltre due anni, ed è tuttora sotto 100 dollari.

Lo sciopero a Port Hedland non è ancora confermato, ma appare sempre più probabile. Gli operatori dei rimorchiatori si sono uniti alla lotta organizzata dalla Maritime Union of Australia in vista di migliori condizioni lavorative in uno dei porti più trafficati dell'Asia-Pacifico. I lavoratori si sono espressi a favore di un'azione di forza nel prossimo futuro. Se la società americana di trasporti Teekay Shipping Australia non si piegherà a un compromesso, è probabile che entro 30 giorni le attività di Port Hedland verranno interrotte.
Teekay, contractor per le operazioni di rimorchio nel porto per Bhp Billiton e le maggiori compagnie minerarie, si è detta delusa della decisione dei lavoratori.
Le tre organizzazioni sindacali coinvolte nel rinnovo del contratto (tra cui anche quella degli ingegneri e dei capitani) non hanno richieste identiche, ma in generale vogliono un miglioramento delle condizioni lavorative che rifletta il maggiorato carico di lavoro al porto, da dove un sempre crescente numero di quantità di iron ore è stato trasportato verso Pechino. È da almeno tre anni che l'export è in continua crescita: nel solo trimestre terminato a marzo, circa 90 milioni di tonnellate di materiale sono state caricate a Port Hedland, rispetto a 56 milioni di tonnellate nello stesso periodo del 2012.

I gruppi operanti a Port Hedland hanno tutti già programmato un ulteriore incremento dell'export nel medio periodo. L'Australia dovrebbe esportare minerali ferrosi per un valore di 78,5 miliardi di dollari australiani nel 2014, secondo i dati più recenti.
Il porto è il principale punto di uscita per i minerali ferrosi australiani (per un valore di 100 milioni di dollari australiani in materia prima al giorno) e se lo sciopero si realizzasse a farne le spese non sarà solo Bhp Billiton, ma anche Fortescue Metals Group e Atlas Iron. Rio Tinto esporta invece da un altro terminal: Cape Lambert a sud di Port Hedland.

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