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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2014 alle ore 16:43.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2014 alle ore 00:48.

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Matteo Renzi e il Partito Democratico hanno «significativamente superato le attese» e il risultato elettorale «apre all'Italia la possibilità di avere un ruolo più forte, insieme alla Germania, nella direzione generale della politica dell'Eurozona». Così Jp Morgan commenta l'esito del voto in un report dal titolo "It is all about Italy". «I risultati confermano la visione costruttiva sulla politica italiana che noi abbiamo sempre avuto dalla fine dello scorso anno», scrivono gli analisti dell'istituto. Il trionfo del Pd di Renzi é il dato «più significativo» del fine settimana di voto per Jp Morgan, che definisce invece i risultati del resto d'Europa «in linea con le aspettative».

Gli analisti della banca d'affari americana temevano che un buon risultato elettorale di Beppe Grillo avrebbe potuto «danneggiare lo slancio di Renzi». Il presidente del consiglio italiano, invece, dovrebbe uscire «significativamente rafforzato» sul piano domestico dal voto «anche nel caso in cui altri partiti dovessero scatenare scenari di incertezza nel breve termine», si legge nel report, che ipotizza un «cambio di approccio» da parte di Forza Italia e Ncd. «A livello regionale - si legge ancora nel report - Renzi sarà a capo del partito più forte nel blocco socialista e questo gli darà una importante influenza a livello europeo. Il suo risultato - conclude Jp Morgan, ricordando che a luglio inizierà per l'Italia il semestre di presidenza europea - apre la possibilità che l'Italia abbia, insieme alla Germania, un ruolo più forte nella direzione generale della politica nell'Eurozona».

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