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Questo articolo è stato pubblicato il 03 giugno 2014 alle ore 07:41.
L'ultima modifica è del 03 giugno 2014 alle ore 07:43.

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Anche se i dati dell'Osservatorio Crif rilevano nell'ultimo anno un'impennata delle truffe su carte di credito, i numeri dicono anche che il loro utilizzo per gli acquisti online è sempre più sicuro. Le truffe avvengono al di fuori delle transazioni su internet e sono spesso legate ad atteggiamenti incauti dell'utente: come avviene nel caso in cui si abbocca a tentativi di phishing, in cui ci si fida di email mandate da finti indirizzi di società e intermediari finanziari noti, che invitano a rispondere con l'inserimento dei dati di conti online e carte.

Non è un caso che anche la percezione sulla sicurezza dell'uso di carte per comprare su internet stia migliorando da parte dei consumatori, sebbene per molti resistano ancora delle perplessità. A testimoniarlo sono i numeri forniti dal rapporto Net Retail di NetComm, secondo cui nello shopping in rete le carte di pagamento sono oggi lo strumento più utilizzato, con un'incidenza sul 46,6% delle transazioni totali, ci va aggiunto un altro 31,4% riferito al pagamento con conto PayPal agganciato a carte: in tutto, su 100 transazioni ben 78 sono quindi pagate con carta di credito e prepagata. Seguono PayPal in versione "wallet" (cioè con il conto ricaricato traminte bonifico) con il 7,8%, i contanti con il 6,5% e i bonifici sul 3,2% delle transazioni (ma la percentuale sale al 12% se viene calcolata sul controvalore, perché è associata ad acquisti con un valore medio dello scontrino molto più elevato della media). La propensione a pagare con carta aumenta, visto che a febbraio 2014 gli acquisti fatti con una formula legata a una carta di pagamento sono stati l'80% del totale.

L'incidenza del contante resta comunque elevata, e sale al 10% per gli acquisti di beni fisici, mentre le carte sono utilizzate soprattutto su determinate categorie merceologiche: biglietti per treni e aerei (nel 79,1% delle transazioni), hotel e pacchetti vacanze (67,7%), libri digitali (58,7%), servizi online (55,9%), biglietti per cinema ed eventi (54,9%). Il maggiore uso delle carte, assieme ad altri fattori quali l'aumentata disponibilità di banda larga e la crescente diffusione di dispositivi mobili per fare acquisti contribuiscono a dare slancio alla crescita del commercio elettronico in Italia. Secondo i dati NetComm, nel 2013 gli acquisti online si sono attestati a 14,4 miliardi di euro, in crescita del 19% rispetto al 2012, e per la fine di quest'anno la previsione è di un'ulteriore impennata oltre la soglia dei 17 miliardi. Il fatturato complessivo dell'ecommerce è cresciuto con costanza del 20% l'anno negli ultimi anni e il numero di acquirenti online è lievitato in tre anni da 9 a 16 milioni (a febbraio 2014).

Quest'ultimo dato è forse il più interessante per comprendere le dinamiche in atto, perché segnala che a fare acquisti sui canali digitali è oggi il 50% degli internauti: esattamente la media europea. Questo vuol dire che l'Italia ha recuperato lo svantaggio su altri Paesi industrializzati. Un dettaglio non trascurabile, se si considera che a livello europeo il modello digitale nell'ultimo anno ha contribuito al 3,5% del Pil, è stato adottato da mezzo milione di imprese e ha creato due milioni di posti di lavoro.

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