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Questo articolo è stato pubblicato il 24 agosto 2014 alle ore 18:52.
L'ultima modifica è del 24 agosto 2014 alle ore 19:43.
Roche ha acquistato l'impresa americana InterMune, specialista nel settore della pneumologia, per 8,3 miliardi di dollari . Ne dà notizia il gruppo farmaceutico basilese in una nota. L'accordo è stato approvato dai rispettivi consigli d'amministrazione. L'offerta, si legge nella nota, rappresenta un premio del 38% rispetto al prezzo di chiusura di InterMune di venerdì scorso e del 63% rispetto a quello del 12 agosto.
Negli ultimi giorni i rumors di Borsa avevano dato per scontato un interesse del colosso europeo per la giapponese Chugai, impennatasi alla Borsa di Tokyo la scorsa settimana anche del 20%. Ma Roche ha poi preferito guardare dall'altro lato del Pacifico, conquistando la società californiana, di base a San Francisco, produttrice del pirfenidone, farmaco sviluppato per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica.
Si tratta della maggiore acquisizione di Roche negli ultimi anni, da quanto nel 2009 aveva comprato la quota residua del gruppo statunitense Genentech per circa 47 miliardi dollari. In questo modo l'azienda svizzera mette in catalogo anche il farmaco "pirfenidone" per la cosiddetta fibrosi polmonare idiopatica (Ipf) abilitata al commercio in molti Paesi del mondo dall'Europa alla Cina, ma non ancora negli Stati Uniti e Canada dove le autorità sanitarie stanno portando avanti i test.
L'accordo è un ulteriore passo di Roche nella diversificazione per allontanarsi dalla sua dipendenza da farmaci contro il cancro, in cui è leader mondiale, espandendo in altre aree di malattia, come appunto la medicina respiratoria. Roche già commercializza i farmaci polmonari Pulmozyme e Xolair negli Stati Uniti e ha altri prodotti respiratori sperimentali in fase di sviluppo clinico.
L'azienda ha detto che l'operazione sarà neutrale per i suoi guadagni di base per azione nel 2015, ma potrebbe aumentare i profitti dal 2016 in poi.
Deal recenti
È stata un'operazione da 54 miliardi quella relativa all'acquisizione di AbbVie Inc da parte di Shire mentre l'acquisizione di Medtronic Inc di Covidien Plc è costata 43 miliardi dollari. AstraZeneca Plc, nel frattempo, si è difesa da un tentativo da 118 miliardi dollari di acquisizione da parte di Pfizer. Ad aprile scorso Novartis e GlaxoSmithKline sono state protagoniste di uno scambio di asset del valore di 20 miliardi di dollari. Tra le due sponde dell'Atlantico si è concretizzato anche l'acquisto da parte della tedesca Bayer dei farmaci e dei prodotti da banco dell'americana Merk, famosa nel mondo per i sandali del Dr Sholl.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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