Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2014 alle ore 13:15.
L'ultima modifica è del 08 settembre 2014 alle ore 18:20.

Per Matteo Paganini, chief analyst di Fxcm Italia «la sterlina sta scontando i sondaggi attuali con un'apertura in gap ribassista di 150 punti contro il dollaro americano (che ha trascinato tutte le sterline a ribasso) e potrebbe soffrire ulteriormente nei prossimi 10 giorni se i sondaggi dovessero mostrare degli ampliamenti della forbice tra separatisti ed unionisti. In caso di referendum a favore di una scissione potremmo assistere a nuove discese della sterlina nel breve termine, in un tipico movimento da "buy the rumor, sell the news" dove si va a scontare la possibile uscita della Scozia dal Regno Unito prima che avvenga e per poco tempo dopo la conferma del fatto. Dal momento in cui la BoE deciderà di rialzare i tassi di interesse è possibile che la sterlina torni a macinare terreno nei confronti del dollaro e delle altre major».
Ora i mercati prezzano l'incertezza, in caso di uscita della Scozia la sterlina potrebbe perdere il 10%. È il parere di Vincenzo Longo, strategist di Ig: «In questo momento, la sterlina sta prezzando uno scenario di piena incertezza sull'esito del referendum. Questo ci induce a pensare che, se nel corso dei prossimi giorni i "sì" dovessero guadagnare consensi probabilmente la sterlina continuerà a perdere inesorabilmente terreno. Una vittoria dei "sì" potrebbe penalizzare la sterlina e riportarla sui minimi del 2013, con un deprezzamento dai livelli attuali di circa l'8-10%. Sebbene quello scozzese sia stato da sempre il fronte più secessionista nei confronti di Londra, gli investitori potrebbero scontare che anche altre nazioni, come il Galles e l'Irlanda del Nord possano procedere alla separazione».
Di certo la volatilità fino al 18 settembre sarà alta. «La sterlina è destinata a rimanere sotto pressione nel breve termine, in vista del voto del 18 settembre voto. I periodi di crescente volatilità sono stati storicamente negativi per il valore della sterlina e la recente volatilità elevata nella valuta rischia di indurre ulteriore debolezza», afferma Martin Arnold, Senior research analyst di Etf Securities.
Dello stesso parere Regina Borromeo, portfolio manager di Brandywine (gruppo Legg Mason): «Il risk premium legato alla sterlina rispetto alle altre principali valute aumenterà. Mentre i dati economici hanno dimostrato una forte elasticità, le ripercussioni politiche e l'incertezza causeranno volatilità e preoccupazione».
«Se se vincesse il sì all'indipendenza potrebbe deprezzarsi ulteriormente. La Gran Bretagna perderebbe l'8% della popolazione e il 32% del territorio. La Scozia, con un'economia di 150 miliardi di sterline, contribuisce per il 10% all'intera economia britannica e, senza considerare l'industria petrolifera, l'8,2% di tasse - spiega Luciano Turba, consigliere Assiom Forex -. La moneta sarebbe più debole e le mancate entrate fiscali del petrolio inciderebbero in maniera negativa sul deficit dello Stato. Oltretutto la popolazione scozzese è meno sana e con aspettative di vita meno lunghe rispetto a quella inglese e ciò potrebbe far salire le spese per la sanità pubblica».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Listino azionario italia
Moved Permanently
The document has moved here.
Principali Indici
Moved Permanently
The document has moved here.
Moved Permanently
The document has moved here.
Ultimi di sezione
-
banche
«UniCredit più forte sul capitale con la crescita dei profitti»
-
tlc & media
Telecom, accordo sui contenuti con Mediaset
di Antonella Olivieri
-
trimestrali
Chrysler accelera nel II trimestre
di Andrea Malan
-
finanza
Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital. Utili in crescita del 27%, il titolo brilla in Borsa
-
la giornata dei mercati
Borse positive dopo i dati Usa, Milano +1,87%. Banche a picco ad Atene - Mediobanca fa shopping e sale (+6%)
-
ACQUISIZIONI
PartnerRe, Exor vince la partita
di Marigia Mangano