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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2014 alle ore 11:24.
L'ultima modifica è del 18 settembre 2014 alle ore 15:22.
Giornata a doppia velocità per le banche italiane. I titoli del comparto sono scontrastati a Piazza Affri, con report di analisti che si incrociano in giudizi che premiano alcune e penalizzano altre. Il ritorno al dividendo di Mediobanca premia il titolo in Borsa, con un rialzo questa mattina dell'1,64%. Piazzetta Cuccia ha chiuso il bilancio 2013-2014 con un ritorno all'utile per 465 milioni (perdita di 176 milioni l'anno prima) che consentirà il pagamento di un dividendo di 0,15 euro per azione. Eppure anche in questo caso i giudizi non sono unanimi.
Gli analisti oggi, infatti, si dividono sulla valutazione dei conti e le prospettive dell'istituto. Nomura ha alzato il target price da 6,5 a 7 euro per azione (7,12 euro le quotazioni in
questo momento) con rating 'neutral', nonostante l'utile del quarto trimestre a 70 milioni sia risultato inferiore alle stime della banca pari a 114 milioni. Allo stesso tempo, però, i ricavi sono stati superiori alle previsioni grazie al trading e alle commissioni. Stesso giudizio anche da parte di Intermonte che ha un target price a 7,8 euro, ma gli analisti sottolineano come l'outlook sia cauto su trading e costi e hanno tagliato le stime di utile per azione dei prossimi due anni rispettivamente dell'8,6 e del 4,2%. Equita, invece, è più positiva con un giudizio 'buy' e un prezzo obiettivo ritoccato al rialzo da 8,5 a 9 euro per azione. Il broker ha anche alzato del 3% le sue stime di utile per il prossimo anno a 554 milioni. Banca Akros ha rivisto al rialzo il target price a 7,10 euro da 7 con rating "hold".
Buona intonaziona anche per il resto del comparto con Ubi Banca in progresso del 2,51% anche grazie al giudizio "overweight" di Barclays. Bene anche Intesa Sanpaolo (+1,54%), Unicredit (+1,26%) e Bpm (+1,58%). Positivo anche Banco Popolare (+0,79%), nonostante abbia incassato questa mattina un rating "underweight" da Barclays con target price a 10,4 euro per azione. Sempre questa mattina anche SocGen ha confermato il giudizio "sell" pur avendo alzato il target price sulla popolare.
In controtendenza, invece, Banca Popolare dell'Emilia Romagna, cui SocGen ha tagliato il target price a 6,8 euro con rating "hold". Il titolo cede a Piazza Affari l'1,61%. Male anche Mps, che per Barclays è "underweight".
Oggi, fra l'altro, si tiene la prima delle due operazioni di finanziamento a lungo termine denominato TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation) annunciate dalla Bce. I prestiti, con cui la Banca Centrale Europea punta a rilanciare il credito bancario nell'Eurozona, riceveranno «adesioni significative», secondo quanto dichiarato dal vice-presidente Vitor Constancio, che parlando con la Bloomberg a Cairns, in Australia, aggiunge: «nel pacchetto di misure varate, il grosso dell'effetto sulla base monetaria verrà dalle operazioni di rifinanziamento» Tltro, che condizionano i fondi della Bce concessi per quattro anni all'erogazione di credito.
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