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Questo articolo è stato pubblicato il 23 settembre 2014 alle ore 09:02.

Il caffè preferito da Barack Obama, i make-up delle top model internazionali, le confezioni degli accessori Prada e la moda maschile "accessibile" firmata da Marco Mazzoran. Sono solo alcune delle eccellenze italiane che arriveranno in Borsa da qui a fine anno. Una decina di operazioni che vanno dagli aeroporti al packaging, dalle poste all'immobiliare.

Il debutto del caffé Zanetti
I tempi avrebbero dovuto essere più stretti, ma con ogni probabilità Segafredo-Zanetti debutterà a Piazza Affari la prima settimana di novembre. Il road show dovrebbe partire il 20 ottobre e dopo Milano fare tappa a Francoforte, Londra, Parigi e poi New York. Al mercato andrà una quota del 30%, che potrebbe salire al 35% in base al successo dell'offerta. A vendere sarà la famiglia Zanetti, che attualmente possiede il 100% della società, ma la struttura dell'operazione prevede anche un aumento di capitale fino a un massimo di 150 milioni di euro.
Rispetto al perimetro complessivo del gruppo, la società che approderà in Borsa sarà più «snella». È stato deciso, infatti, di scorporare «delle partecipazioni nelle società estere attive nella coltivazione, lavorazione, esportazione del caffé verde nonché delle attività di trading dello stesso». Tali attività sono state raccolte in una newco, Mz Green Coffee Group, che continuerà a far capo alla famiglia. La scelta è stata fatta per "isolare" le attività ritenute più volatili perché legate all'andamento del mercato delle materie prime e alle oscillazioni delle valute.
Rispetto al miliardo di fatturato del gruppo (per il 90% realizzato all'estero), la società che debutterà a Piazza Affari conterà su ricavi per 750 milioni circa, ma con un margine operativo lordo (Ebitda) migliore rispetto ai 63 milioni attuali. E i sacchi di caffé trattati non saranno più 3,5 milioni ma 2,4 milioni. «Nei piani futuri - spiega Massimo Zanetti, presidente del gruppo - c'è naturalmente la crescita organica, con particolare attenzione al settore del caffé porzionato (capsule e cialde), che attualmente conta per circa 20 milioni del nostro fatturato ma che negli Stati Uniti è in forte sviluppo. Inoltre sono sempre possibili acquisizioni all'estero sia per l'ingresso in nuovi mercati sia per il consolidamento rilevando marchi eccellenti».
Ovs in Borsa fino al 40%
A metà novembre, invece, è previsto il debutto di Ovs-Upim. L'operazione avverrà in larga misura attraverso un aumento di capitale e a cedere azioni nell'ambito dell'Opvs sarà la controllante Coin, mentre i fondi di private equity azionisti del gruppo non saranno rimborsati con quanto raccolto nell'operazione. L'ammontare andrà a rafforzare la struttura patrimoniale del perimetro. Al termine dell'Ipo al mercato dovrebbe andare una quota del 35% del capitale della società, se non addirittura il 40%. Al mercato Ovs-Upim si presenta con un fatturato di circa 1,136 miliardi a fine dell'esercizio scorso e una market share in miglioramento dal 4,43% del 2012 al 4,79% del 2013. Anche nell'anno in corso la perfformance, secondo operatori del mercato, sta avendo un'evoluzione positiva.
Favini, vera public company
Con l'Ipo la maggioranza di Favini, invece, andrà al mercato. Si parla del 51%, che renderà così la società una vera public company nell'accezione anglosassone. L'operazione avverrà attraverso una Opvs e dovrebbe aver luogo a metà ottobre. La società, che sbarcherà al segmento Star, ha chiuso il primo semestre dell'anno con un incremento del 15,7% delle vendite lorde a 78,6 milioni, anche grazie all'acquisizione di Release di Arjo Wiggins, con il 70% dei ricavi viene realizzato all'estero. Il margine operativo lordo normalizzato ha visto un balzo del 60,1% a 8,4 milioni di euro.
Intercos e ItaliaOnline allo Star
Tempi stretti anche per Intercos, la società fondata nel 1972 da Dario Ferrari. L'azienda, che debutterà al segmento Star, si presenta al mercato conricavi per 330 milioni, un margine operativo lordo (Ebitda) adjusted di 48,3 milioni e un utile netto rettificato di 13,5 milioni. A servizio dell'operazione l'assemblea dei soci ha deliberato un aumento di capitale fino ad un massimo di 20 milioni di nuove azioni per un offerta che dovrebbe essere in parte in vendita e in parte in sottoscrizione per un flottante pari a circa il 35%.
Sempre allo Star dovrebbe approdare anche ItaliaOnline, con un Opvs per un flottante da 35 milioni. L'internet company, cui fa capo i brand di Matrix e Libero, conta ricavi per 92,3 milioni e un margine operativo lordo di 21,7 milioni.

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