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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2014 alle ore 21:38.
L'ultima modifica è del 27 settembre 2014 alle ore 09:31.

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È l'Italia la destinazione di uno dei primi carichi di petrolio pesante canadese che riescono a varcare l'Oceano Atlantico: una nuova rotta con cui Ottawa spera di rompere l'isolamento dei suoi produttori, costretti a vendere a prezzi stracciati a causa della concorrenza del greggio Usa e alla carenza di oleodotti per l'esportazione.
A confermare le indiscrezioni è stata Saras: la petroliera Minerva Gloria, carica di greggio estratto da Suncor Energy nel Canada occidentale, arriverà a metà ottobre alla raffineria di Sarroch, alle porte di Cagliari. La società dei Moratti, venuta allo scoperto dopo l'allarme ambientale lanciato da alcuni deputati Sel, ha precisato che «non si tratta di sabbie bituminose, ma di comune petrolio».

La notizia è comunque rilevante. A parte un piccolo carico spedito in Spagna in maggio via Stati Uniti, il greggio canadese non era mai arrivato in Europa. E quello di Saras potrebbe essere il primo di una lunga serie di rifornimenti a raffinerie europee, probabilmente anche di oil sands: greggi che vengono effettivamente estratti con tecniche molto inquinanti, con enorme dispendio di acqua ed energia ed elevate emissioni di anidride carbonica. In Canada infatti entrerà presto in funzione una nuova pipeline, che collegherà l'Alberta ai porti della costa occidentale.

E la Ue sembrerebbe non avere più nulla da obiettare su questo tipo di greggio: secondo indiscrezioni pubblicate in giugno da Reuters, la bozza della direttiva sulla qualità dei carburanti non contiene più l'obbligo di segnalare il valore di Co2 per ogni greggio utilizzato in raffineria. Per assolvere agli obblighi basterà indicare il valore medio.
Gli ambientalisti hanno d'altra parte un altro motivo per consolarsi: Statoil ha rinviato di tre anni (e potrebbe cancellare del tutto) un progetto di oil sands in Canada, citando i costi eccessivi ma anche l'insufficienza della rete di oleodotti per l'export. Il riferimento è alla Keystone XL verso gli Usa, anch'essa avversata dagli ecologisti, che ora oltre Oceano cantano vittoria.

twitter.com/SissiBellomo

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