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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2014 alle ore 08:16.
Dopo otto ore di riunione, ieri il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha deciso di concedere a Fintech la proroga richiesta per la cessione di Telecom Argentina. Non si tratta, però, diversamente da quanto accaduto in precedenza di un semplice allungamento dei tempi per la firma, ma piuttosto di una possibile «ristrutturazione» dell'accordo. È stato infatti deciso di prolungare fino al prossimo 24 ottobre l'attuale contratto in essere. Con l'intento, però, di cominciare a discutere già nei prossimi giorni della modifica di alcuni termini sostanziali dell'intesa. In particolare, Fintech in sede di richiesta di proroga avrebbe avanzato una nuova proposta che, sebbene a grandi linee ricalchi quella precedente, incorpora dei cambiamenti sulla tempistica di esecuzione. A questo punto toccherà al management riprendere le fila della trattativa per provare a fare quadrare nuovamente i numeri.
Il gruppo italiano, che ha comunicato l'esito del board nella tarda serata di ieri, non ha fornito informazioni rispetto a quelli che saranno gli elementi principali sotto esame. Tuttavia, stando a quanto si apprende, di fatto si starebbe lavorando a una differente modalità di pagamento che consegnerebbe però nelle mani di Telecom delle garanzie precise. Al momento, al gruppo italiano vanno versati ancora 850 milioni di dollari. Su parte di quella somma, è una delle ipotesi allo studio, Fintech potrebbe mettere a disposizione una sorta di fideiussione in attesa che, al verificarsi di determinati eventi, si possa completare l'operazione. Se, al termine della nuova finestra temporale entro la quale si punta a chiudere la transazione, però, non dovesse arrivare il sigillo delle Autorità argentine, è pensabile che l'asset tornerebbe nel portafoglio del gruppo italiano. Al quale, però, potenzialmente potrebbe venir riconosciuto una sorta di indennizzo. Insomma, il prossimo mese sarà impiegato per provare a trovare una formula adatta che consenta a Telecom di valorizzare Telecom Argentina. Ciò, se accadrà, si verificherà di fatto a un anno di distanza dalla prima intesa siglata il 13 novembre 2013.
Intanto, a margine del cda, Tarak Ben Ammar ha commentato così i rumor su un possibile progetto Adriano: «Quella è una proposta che forse viene da Disneyland, nel senso che non ne sappiamo niente, non conosciamo Trujillo e non ci ha contattato». Il consigliere, riferendosi alla cordata che l'uomo d'affari starebbe mettendo insieme per rilevare Telecom, ha poi aggiunto: «Benvenga chi porta soldi ma Telecom non è in vendita». Di Sol Trujillo ha parlato anche Khaled Bishara, consigliere di Orascom e uomo vicino al finanziere Naguib Sawiris: «È pubblico l'interesse di Sawiris per Telecom Italia. Ma a quanto io sappia non ci sono contatti con Trujillo». «Nel 2004 Trujillo ha lavorato per noi alla due diligence di Wind», ha chiosato il manager.
In attesa di capire se ci saranno stravolgimenti sul fronte azionario, Telecom non dimentica le proprie priorità. Prima tra tutte il Brasile. Il consiglio di amministrazione della compagnia tenuto ieri, secondo quanto riferito da Radiocor, oltre a fare il punto sull'Argentina avrebbe anche affrontato la questione Brasile. Oltre al tema frequenze, il prossimo 30 settembre partirà la gara per il 4G e Tim Brasil è in corsa assieme a Claro, Vivo e Algar Telecom, si sta cercando di approfondire anche le eventuali opzioni strategiche sul territorio. Due, al momento, restano gli scenari principali: l'ipotesi di un'offerta di Oi per Tim Brasil e la fusione tra Oi e la controllata carioca di Telecom Italia. Il tema del consolidamento in Brasile, inoltre, è stato uno degli argomenti trattati durante la «Lezione di strategia» che il management di Telecom Italia ha tenuto ai consiglieri l'altro ieri, alla vigilia del cda. E sempre in quella sede i consiglieri hanno avuto l'occasione di conoscere il nuovo direttore strategy di Telecom, Mario di Mauro che ha preso il posto di Oscar Cicchetti.
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