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Questo articolo è stato pubblicato il 17 ottobre 2014 alle ore 15:16.
L'ultima modifica è del 17 ottobre 2014 alle ore 16:02.

MILANO - Sulla scia di Piazza Affari anche Luxottica rimbalza in Borsa, mentre proseguono le ricerche del nuovo amministratore delegato. Ieri le azioni del gruppo, nonostante l'andamento generale dei listini, sono riuscite a chiudere in lieve rialzo dello 0,28% (a un prezzo di riferimento di 35,8 euro), fermando così il calo sensibile delle ultime sedute costate oltre due miliardi di capitalizzazione bruciata (-13%). Questo nonostante acquisti da parte dello stesso fondatore avviate nei giorni scorsi principalmente per sostenere le quotazioni. Siamo infatti ai minimi da un anno e Luxottica negli ultimi tre aveva raddoppiato le sue quotazioni.
Sul mercato, peraltro, c'è grande attesa per il candidato che andrà a sostituire Enrico Cavatorta, che ha rassegnato lunedì scorso le dimissioni da ceo. Tanto più che proprio Cavatorta, secondo quanto si apprende negli ambienti finanziari, era un tassello importante del vertice immaginato da Del Vecchio prima della bufera. Il manager, molto stimato dal fondatore di Luxottica, per la conoscenza sia del business sia della storia del gruppo ha rappresentato per anni, e anche durante la gestione di Andrea Guerra, una pedina importante dell'organigramma. Al punto che – riferiscono persone vicine alla vicenda – diversi investitori e famiglie industriali del Nord Europa che in passato avevano studiato un investimento nel colosso degli occhiali starebbero guardando con attenzione gli sviluppi.
Il nuovo candidato dovrà essere necessariamente definito entro il consiglio di amministrazione del 29 ottobre, quando il fondatore Del Vecchio dovrà proporre il nome del nuovo amministratore delegato del gruppo. In quella occasione si misureranno le forze in campo.
Sarà quello il punto di partenza per poi ricostruire quello che fine a qualche tempo fa rappresentava la cerchia dei fedelissimi di Del Vecchio. Un “club” di cui faceva parte integrante Cavatorta ma anche Luigi Francavilla, vice presidente del gruppo, con cui però di recente i rapporti sarebbero più freddi. Completano il quadro Massimo Vian, la cui nomina è stata sospesa in attesa del secondo nome, e il consulente di Del Vecchio Francesco Milleri, candidato a fare il suo ingresso nel board. Luxottica è e resta uno dei gruppi di successo del made in Italy e, come tale, sono molti i manager che sarebbero pronti a candidarsi alla guida gruppo. L'attenzione di Del Vecchio sembra in queste ore proprio orientata al mondo esterno nel tentativo di trovare il manager di alto profilo più adatto ad affiancare Vian.
In attesa di avviare, quella che nella sostanza è la ridefinizione degli uomini chiave di Luxottica e la ricostruzione della governance del gruppo, procede la revisione degli assetti proprietari. Per questo motivo, secondo quanto circola sul mercato, sarebbe ormai quasi completato il piano di riassetto di Delfin, la cassaforte lussemburghese che custodisce il controllo di Luxottica (61,3%). Il progetto è quello di una ricapitalizzazione riservata allo stesso fondatore da parte di Delfin, quanto basta per portare nelle sue mani quel 25% che poi cederà alla moglie Nicoletta Zampillo.
Sullo sfondo, ma non di certo secondario, l'attesa per la trimestrale di Luxottica, la prima dopo l'addio di Andrea Guerra, che si prennuncia molto positiva, complice anche risultati sostenuti dal dollaro forte. Le anticipazioni parlano di un aumento degli utili attorno al 10% e una forte generazione di cassa.
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