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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2014 alle ore 08:13.

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Quando la fusione tra Unipol Assicurazioni, Fondiaria Sai, Milano e Premafin ha ricevuto il via libera delle autorità, tra le condizioni poste da Ivass per concedere l'ok alla nascita della nuova compagnia c'era la richiesta di un futuro riassetto della governance. O meglio, l'Authority di controllo ha chiesto all'amministratore delegato del Gruppo Unipol, Carlo Cimbri, di decidere dove mantenere un ruolo esecutivo, ossia se a valle in UnipolSai o a monte in Unipol Gruppo Finanziario. Ivass ha dato a Cimbri 18 mesi di tempo, dal momento dell'efficacia dell'integrazione, per compiere la scelta.
Il manager, dunque, ha ancora otto mesi per definire il proprio ruolo all'interno della galassia di Bologna, tuttavia l'esercizio 2014 si avvia alla chiusura e qualche valutazione interna è stata già fatta per gestire al meglio la transazione. Sul tavolo ci sarebbero ancora diverse ipotesi di lavoro da verificare. Tra le altre, una in particolare potrebbe servire a facilitare il passaggio. Sembra infatti che il numero uno di UnipolSai, Fabio Cerchiai, abbia dato una prima disponibilità a compiere un passo indietro per agevolare una soluzione nell'eventuale riassetto manageriale della società operativa.
Cerchiai è di fatto presidente di UnipolSai da ottobre 2012 poiché chiamato da Unipol a presidiare, con un ruolo di garanzia, due poltrone chiave, quella in Fondiaria Sai e quella in Milano Assicurazioni, in vista della successiva integrazione a quattro. Aggregazione che, come è noto, è efficace da gennaio scorso e che ha formalmente proiettato Cerchiai alla presidenza di UnipolSai. L'eventuale passo indietro del manager, dunque, libererebbe una casella chiave. Consentendo a Cimbri di restare sia monte che a valle della catena di controllo, con ruoli differenti. Il manager potrebbe infatti considerare di tenere una carica esecutiva nella holding, ossia in Unipol Gruppo Finanziario, e di ricoprire un incarico non operativo nella compagnia assicurativa diventandone il presidente.
In questo modo verrebbe ridisegnato l'organigramma della compagnia a valle ma verrebbe mantenuto, come auspicato dai soci stessi, quel filo diretto con la controllata, condizione indispensabile per una migliore pianificazione strategica. In ragione di ciò, per definire integralmente il nuovo assetto di vertice, andrebbe poi individuato il nuovo ceo di UnipolSai.
Allo stato appare plausibile immaginare che, se così dovesse essere, possa venir premiata qualche risorsa interna. Oggi è troppo presto per avere alcuna indicazione autorevole sui potenziali candidati. È verosimile che verrà scelta una soluzione di continuità, con la promozione di uno dei manager più vicini a Cimbri in particolare nella costruzione del maxi-aggregato assicurativo. Si vedrà. Al momento, lo stesso passaggio di testimone tra Cerchiai e Cimbri, è poco più di un'ipotesi. Quello che è certo è che in vista della scadenza imposta da Ivass, il Gruppo Unipol ha avviato una riflessione sul tema. Ed è probabile che la decisione verrà presa in prossimità della scadenza o, al più, in vista delle assemblee di bilancio che potrebbero dunque prevedere il necessario aggiustamento dell'assetto di governance.
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