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Questo articolo è stato pubblicato il 29 ottobre 2014 alle ore 10:30.

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Si è chiusa ieri, positivamente, la trattativa tra Banca Carige e Apollo Management Holdings per la cessione al fondo degli asset assicurativi dell'istituto di credito. Il prezzo pattuito è di 310 milioni di euro. Sempre ieri Bpce, il socio francese di Carige, riguardo al nuovo aumento di capitale, di almeno 500 milioni, previsto dalla banca, ha fatto sapere, a quanto risulta, di essere pronto non solo a sottoscriverlo pro-quota che ma anche ad accrescere la propria presenza nell'azionariato dell'istituto.

L’intesa con Apollo porterà, spiega una nota della banca, «la realizzazione di una partnership nel settore della bancassurance e prevede la cessione ad Apollo del 100% di Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova nonché la stipula di accordi di lunga durata per la distribuzione di prodotti assicurativi dei rami vita e danni tra Banca Carige e le due compagnie». I 310 milioni saranno corrisposti «interamente per cassa alla data di completamento dell'operazione», che è subordinata al via libera delle autorità competenti. Il closing, a causa delle tempistiche autorizzative, avverrà presumibilmente «nel primo trimestre 2015».

La vendita delle compagnie assicurative al fondo Apollo, commenta il presidente di Carige, Cesare Castelbarco, «è andata bene» e il prezzo della cessione, aggiunge, «è in linea con quello che avevamo preventivato». Anche se, in effetti, rumors di mercato precedenti alla cessione sostenevano che, in un primo tempo, i vertici della banca avessero in mente un prezzo vicino ai 360 milioni.

D’altro canto, sull’operazione può aver pesato anche l’esito degli stress test imposti agli istituti di credito italiani dalla Bce e risultati negativi per la banca genovese.
«Ci ha sorpresi la dimensione della carenza» di capitale emersa dai test della Bce, afferma Castelbarco, ammettendo che lo shortfall da 814 milioni evidenziato domenica scorsa dall'esame della Banca centrale europea è stata un brutta sorpresa, «ma – prosegue - avevamo le idee chiare su come affrontare la situazione. La Borsa ha reagito in maniera istintiva il primo giorno ma oggi (ieri per chi legge, ndr) mi sembra che la situazione sia tornata normale». In effetti, dopo la caduta di lunedì, ieri il titolo, a Piazza Affari, è risalito, segnando, in chiusura, +0,65% a 0,0776.

Riferendosi, poi, al piano di ricapitalizzazione da almeno 500 milioni (e garantito da Mediobanca fino a 650 milioni), annunciato sempre domenica, il presidente di Carige chiarisce: «Abbiamo approvato una proposta di piano che dovrà essere validata dalla Bce e fino a quel momento non faccio commenti. Non sappiamo ancora quanto sarà l'aumento di capitale». E sulle prospettive di Fondazione Carige, che venerdì riunisce i consigli di amministrazione e indirizzo ed è prevedibilmente destinata a scendere notevolmente al di sotto dell'attuale 19% di quote di Carige controllate, Castelbarco è cauto: «è un mio azionista. C'è da chiedere a loro». Quanto, poi, al possibile ingresso di nuovi soci (si è parlato di Andrea Bonomi e anche di un accordo con una popolare, come Ubi o Bpm), Castelbarco sottolinea che «riguardo all'azionariato è prematuro fare ipotesi. Non sono in grado di dire nulla finché non sappiamo esattamente di quanto è l'aumento di capitale».

Sulla questione Carige si sofferma anche il presidente della Regione Liguria, Caludio Burlando. «Solidarizzo con Fondazione Carige – dice il governatore – che ha lavorato per il bene della banca nel primo aumento di capitale, nella presunzione che la cifra di 800 milioni fosse sufficiente e definitiva. L'obiettivo delle istituzioni è che non vengano ora fatte azioni speculative». Riguardo alla nuova ricapitalizzazione prevista, afferma Burlando, «forse può essere minore cedendo le assicurazioni. Anche perché i numeri di cui si parla erano riferiti a una fase che in parte è stata superata con il primo aumento di capitale. L'obiettivo è che la banca mantenga autorevolezza e rapporto con il territorio. Poi siamo aperti ad ogni processo sano che porti qui soggetti che vogliono investire con l'obiettivo però di non fare una operazione speculativa».

In realtà, però, è già noto che dei 310 milioni pagati da Apollo solo un centinaio entreranno nel patrimonio di Carige (il resto andrà in minusvalenze e plusvalenze) e incideranno sullo shortfall di 814 milioni. Pensando agli azionisti di Carige, Burlando aggiunge: «Non vorrei che chi ha fatto i sacrifici finora venisse spazzato via da un “cavaliere bianco” che si porta via la banca con quattro soldi. Chi, in buona coscienza, ha sottoscritto l'aumento di capitale rischia di trovarsi veramente con poco in mano. E d'altronde quell'aumento è stato indicato da Banca d'Italia come necessario e si pensava anche sufficiente. Adesso non vorremmo che chi arriva per ultimo, con pochi soldi, si portasse via tutto. Perché non sarebbe una fine giusta né nei confronti di questa banca né di chi l’ha sostenuta in questo aumento di capitale così consistente. Dobbiamo denunciare i rischi che corre la Liguria se perde un soggetto così importante».

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