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Questo articolo è stato pubblicato il 28 novembre 2014 alle ore 13:37.
L'ultima modifica è del 28 novembre 2014 alle ore 14:08.

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La Borsa italiana si avvia a chiudere l'anno con una nota positiva e a guardare con meno affanno alla prima parte del 2015: gli ottimisti, dopo lo sbandamento accusato per due mesi consecutivi, sono tornati a recuperare terreno. È quando emerge dal sondaggio di novembre che Assiom Forex ha effettuato, in collaborazione con ‘Il Sole 24 Ore Radiocor', tra i propri soci. Alla ricerca hanno partecipato 283 operatori, il cui 40% (era il 32% in ottobre) vede Piazza Affari nei prossimi sei mesi in rialzo compreso tra il tre e il 10 per cento.

Nello stesso tempo sono crollati quelli che la indicavano stabile (al 31% dal 41%) e rimasti invariati quelli che la stimavano in calo (24%). Tecnicamente questo aumento dell'ottimismo, secondo il presidente di Assiom Forex, Giuseppe Attanà, “è anche imputabile alla sensibile discesa dell'indice registrata a settembre e ottobre”. Comunque, aggiunge, il risultato “esprime in buona sostanza un positivo convincimento sulla tenuta dei corsi, pur su livelli al di sotto dei massimi registrati verso metà anno”. Ma a parte il rimbalzo di origine tecnica a smuovere la liquidità in novembre hanno contribuito anche fattori ‘monetari'. A fare la differenza in particolare è stata la Bce, che si è detta pronta ad ampliare la liquidità, il violento ribasso dei corsi petroliferi e la persistente debolezza dell'euro.

E sull'orientamento della divisa unica un'ampia maggioranza dei soci (57% contro il 55% registrato nel mese precedente) è convinta che sarà ancora negativo per i prossimi sei mesi a causa della politica super-espansiva dell'Eurotower, di un'economia che stenta a riprendersi e dei rischi di deflazione. Quadro praticamente immutato rispetto a ottobre anche per lo spread Btp/Bund, con il 52% dei partecipanti alla ricerca (erano il 50% in ottobre) che lo prevede nell'area 125-150 punti base. È una stima che è giustificata, secondo il presidente Attanà, “da un atteggiamento della Banca Centrale Europea sempre più orientato a un controllo dei tassi di mercato attuato non più principalmente con atteggiamenti di “moral suasion”, ma anche attraverso interventi diretti sui mercati”. L'esisto dell'«Asset quality review» (Aqr) e degli stress test sulle banche è stato positivo per il 59% dei soci.

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