I Paesi che rischiano di più (fino al default) con il crollo del petrolio
Il calo del prezzo del petrolio ai minimi da cinque anni, vicino a quota 60 dollari al barile, rischia di avere effetti geopolitici a cascata. Perché molti Paesi hanno improntato le spese di bilancio (per sostenere spesa pubblica e debito) ipotizzando relative entrate dall'export di petrolio in funzione di un prezzo superiore ai 90 dollari. E adesso rischiano grosso, fino al default.
di Vito Lops
3. I Paesi che rischiano di più / Arabia Saudita
Migliore la situazione per l'Arabia Saudita. Le autorità saudite prevedono nei prossimi mesi un prezzo del petrolio a 80 dollari al barile. Per il Fondo monetario internazionale, invece, con un prezzo sotto i 91 il Paese è costretto ad attingere alle riserve valutarie per mantenere gli obiettivi fiscali. Il vantaggio di Riyadh rispetto agli altri esportatori è che può contare su riserve valutarie molto più consistenti, tali da permettergli di non avere grosse ripercussioni con un prezzo più basso del break-even anche per un periodo prolungato di tempo.
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