I Paesi che rischiano di più (fino al default) con il crollo del petrolio
Il calo del prezzo del petrolio ai minimi da cinque anni, vicino a quota 60 dollari al barile, rischia di avere effetti geopolitici a cascata. Perché molti Paesi hanno improntato le spese di bilancio (per sostenere spesa pubblica e debito) ipotizzando relative entrate dall'export di petrolio in funzione di un prezzo superiore ai 90 dollari. E adesso rischiano grosso, fino al default.
di Vito Lops
2. I Paesi che rischiano di più / Venezuela
Non sono in pochi a sostenere che sugli attuali livelli del petrolio, l'economia venezuelana rischia il default. Il break even tra spese ed entrate governative in relazione alle esportazioni di petrolio è fissato su un prezzo di 120 dollari al barile, circa il doppio dei valori attuali. Il Paese ha iniziato ad attingere, come contromossa, alle riserve valutarie, anche quando vendeva il petrolio a 100 dollari. Per questo motivo molti ipotizzano che il Paese possa cadere in una pesante crisi fiscale che potrebbe scatenare aumento della povertà e rivolte popolari. Il Venezuela infatti utilizza i proventi del petrolio per pagare le importazioni di beni di prima necessità.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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