«Credo che nel 2015 i tassi dei conti di deposito non subiranno variazioni sostanziali, almeno dei tassi di punta. È vero che il quantitative easing dovrebbe ridurre la necessità delle banche di finanziarsi dalle famiglie ma ritengo che i tassi di punta dei conti deposito siano oramai prossimo al minimo: al di sotto di certi valori l'appeal del prodotto non sarebbe in grado di attrarre clientela – spiega Manfredi Urciuoli Responsabile Comunicazione di ConfrontaConti.it -. Si dovrebbe quindi continuare ad assistere a tassi di punta intorno al 2% offerti da banche che siano interessate a fare raccolta anche a questi tassi (banche che debbano lanciare nuovi prodotti / crearsi un portafoglio clienti / banche con modelli di business più redditizi di quelle generaliste o che per ragioni particolare pagano il denaro più della media dei propri competitor), e a uno stuolo di banche che offre tassi inferiori all'1,5% e che sostanzialmente esce momentaneamente da questo mercato».