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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 06:40.

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Fiat Chrysler lancia ufficialmente il collocamento di azioni e obbligazioni convertibili a Wall Street. Ecco i dettagli contenuti nel comunicato diffuso dall'azienda in tarda serata: verranno offerti fino a 100 milioni di azioni ordinarie Fca, di cui 87 milioni di base e 13 di greenshoe (ovvero a disposizione delle banche collocatrici); in parallelo viene lanciata l'offerta per un prestito obbligazionario a conversione obbligatoria (convertendo) con scadenza 2016 per un ammontare di 2,5 miliardi di dollari più 375 milioni di greenshoe. L'annuncio è arrivato alla fine di una giornata in cui il titolo ha corretto i massimi di Borsa dei giorni scorsi cedendo a Piazza Affari quasi il 3% a 10,62 euro.

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Il prospetto dei due collocamenti, depositato presso la Sec, è stato emendato ieri nei termini sopra indicati; fra i dettagli fondamentali manca ancora il prezzo e per il via ufficiale all'operazione manca inoltre l'approvazione in via definitiva dall'autorità Usa di controllo sui mercati. Le banche che guideranno il collocamento di azioni ordinarie come book running managers sono Barclays, Goldman Sachs, JpMorgan Chase, Ubs, Citigroup, Bofa Merrill Lynch e Morgan Stanley. Per quanto riguarda l'Europa, le offerte si rivolgono ai cosiddetti "investitori qualificati". Per l'Italia partecipano Banca Imi, Mediobanca, UniCredit Capital Markets. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fca, è già partito per gli Stati Uniti, dove insieme al direttore finanziario Richard Palmer incontrerà gli investitori nel cosiddetto road show, con ogni probabilità entro la settimana prossima.
Tra le modifiche apportate all'ultima versione del prospetto (Form F 1/A) ce n'è una significativa: è sparita l'offerta di obbligazioni convertibili riservata a Exor che avrebbe permesso all'azionista di controllo di evitare in ogni caso la diluizione della quota al momento della conversione (si veda il Sole 24 Ore di ieri). Ora si legge nel documento che «il nostro azionista di riferimento, Exor S.p.A., ha indicato l'intenzione di acquistare per investimento un ammontare di obbligazioni convertibili che lo protegga contro la diluizione della sua quota del 31% delle azioni ordinarie». La presenza di una doppia offerta e di una corsia preferenziale per il socio di maggioranza non sarebbe stata possibile in Italia senza tenere un'assemblea straordinaria dei soci, ma era consentita in base alla legge olandese, ovvero del Paese dove da ottobre ha sede legale Fca, e dallo statuto della società; evidentemente, però, tale struttura dell'offerta non ha passato il vaglio della Sec.
Per quanto riguarda il prestito convertendo, il comunicato Fiat spiega che esso «sarà obbligatoriamente convertito in azioni ordinarie Fca alla data stabilita di conversione obbligatoria, fatte salve le ipotesi di conversione anticipata a discrezione del possessore o di Fca oppure a seguito del verificarsi di specifici eventi in base ai relativi termini contrattuali. Si prevede che la cedola sia pagabile annualmente. Fca avrà l'opzione di differire il pagamento delle cedole, purché tale differimento non vada oltre la data stabilita di conversione obbligatoria».
Come già anticipato al momento dell'annuncio iniziale del l'operazione, Fca «intende utilizzare il ricavato netto dell'offerta di azioni ordinarie e del prestito obbligazionario per le generali esigenze del gruppo». Il debito netto scenderà immediatamente per effetto dell'incasso del ricavato della cessione di azioni (oltre 1 miliardo di euro ai prezzi attuali), e in maniera differita grazie al convertendo; calerà inoltre di almeno 700 milioni di euro per effetto dello scorporo della Ferrari, operazione prevista entro il terzo trimestre del 2015.
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