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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2014 alle ore 11:40.
L'ultima modifica è del 12 dicembre 2014 alle ore 12:16.

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Coface vuole continuare a crescere in Italia. Parola del country manager Ernesto De Martinis, che sottolinea l’importanza del Paese nell’ambito del gruppo: «L’Italia rappresenta il terzo paese in termine di turnover per il gruppo, dopo Francia e Germania. Sul mercato italiano garantiamo oltre 30 miliardi di euro di rischi e assicuriamo circa 3mila aziende, che a loro volta hanno clienti per un totale di 400mila aziende». Non solo: Coface copre anche il rischio di aziende straniere che decidono di affacciarsi sul mercato italiano.

«In un mercato così difficile grazie ad una gestione puntuale dei rischi riusciamo a vedere margini operativi importanti» assicura De Martinis. Tanto che l’obiettivo è quello di continuare l’espansione, avvenuta sempre per linee organiche dall’inizio delle attività in Italia negli anni ’90. «I primi quattro player del mercato in Italia assicurano circa 12mila clienti in tutto. Se teniamo conto che il mercato italiano conta circa 5 milioni di aziende, di cui riteniamo potenzialmente assicurabili 150 mila, risulta evidente come ci siano ampi margini di crescita. Di queste 150mila imprese, poi, la maggior parte sono nella fascia di piccole e medie imprese, che più delle altre hanno bisogno di essere assicurate».

Proprio in vista di un’espansione futura, Coface ha siglato in Italia partnership con diverse banche da Unicredit a Unipol Banca, da Mps a Banca Marche. «Abbiamo bisogno di partnership con le banche per avere una distribuzione capillare sul territorio e poter raggiungere le pmi di cui parlavo» osserva il country manager del gruppo francese in Italia, che vanta anche accordi con associazioni di categoria come Conagricoltura, Retindustria, Cesvi e Assofermet. «In un momento difficile per il Paese, fare sistema fra banche e assicurazioni a supporto delle imprese cheintendono puntare sull’internazionalizzazione e crescere è l’unica soluzione per non basarsi solo sul supporto dello Stato. Ognuno metta sul tavolo in modo concreto la propria expertice solo così anche le imprese potranno crescere» osserva De MArtinis, che lancerà oggi questa proposta nell’ambito del convegno “L’assicurazione dei crediti e la banca: la value proposition e i vantaggi per gli istituti di credito”. «Solo 200mila imprese italiane esportano all’estero e di queste 2mila realizzano il 46% dell’export italiano totale. sono numeri che possono crescere» spiega De MArtinis, aggiungendo che d’altra parte: «sappiamo che un default su quattro dei buyer di un’impresa si traduce nel default dell’impresa stessa. Diventa, quindi, indispensabile garantirsi con un’assicurazione sui crediti».

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