IL FONDATORE

Roberto Cavalli è destinato

a mantenere una quota
di minoranza del capitale e
un ruolo attivo nel progetto di rilancio e sviluppo del brand

MILANO

Clessidra è pronta ad acquistare fino al 90% di Cavalli. Ieri in serata, una nota stringata, ha annunciato che il fondo di private equity di Claudio Sposito ha ottenuto l’esclusiva per trattare l’acquisto della maison. L’operazione, stando alle informazioni attualmente disponibili, dovrebbe potenzialmente chiudersi entro il primo trimestre del 2015 e, una volta archiviata, porterebbe a un complessivo riassetto manageriale con l’ascesa di Francesco Trapani, ex Bulgari, oggi vice presidente di Clessidra, alla presidenza del gruppo Roberto Cavalli. Il fondatore, nonché anima del brand, resterebbe nel capitale con una quota di minoranza e preserverebbe un ruolo attivo nella guida della società affiancando il team manageriale nel progetto di rilancio e sviluppo (sia “industriale” che finanziario). «Pensiamo che sia una gran bella opportunità, un bell’investimento e soprattutto siamo contenti che un marchio chiave per il sistema moda Made in Italy resti italiano», ha commentato Trapani a Il Sole 24 Ore. Altrettanto soddisfatto Sposito. Il tema chiave, evidentemente, è il prezzo al quale verrà chiusa la transazione. Valore, allo stato, ancora coperto dal più stretto riserbo. Complice il fatto, forse, che diversi dettagli cruciali dell’operazione debbono ancora essere messi a punto. Va detto che Clessidra aveva già studiato il dossier Cavalli qualche anno fa. All’epoca aveva compiuto una due diligence particolarmente approfondita raccogliendo informazioni per oltre otto mesi. In quella sede, però, non venne trovata la quadra e negli anni successivi Cavalli ha proseguito nella ricerca di un nuovo partner. Proprio recentemente sembrava ormai a un passo la cessione del gruppo ai russi. Poi, giusto un paio di settimane fa il deal è saltato. E questo perché, pare che gli intermediari, che avrebbero dovuto trattare l’acquisto di Cavalli per Vtb Capital, il braccio finanziario del colosso bancario russo Vtb, proprio al momento di mettere sul piatto i denari necessari a chiudere l’intesa, abbiano compiuto un improvviso passo indietro. Con i russi si era ragionato attorno a una valutazione di Cavalli vicina ai 400 milioni di euro.

Archiviato quel dossier, gli advisor, Cavalli è stato seguito dall’avvocato Umberto Nicodano di Bonelli Erede Pappalardo, si sono rimessi al lavoro e si è trovata l’intesa con Clessidra.

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