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Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2014 alle ore 08:14.

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LE CIFRE

Per l’acquisizione il gruppo

sarebbe stato valutato

intorno ai 300 milioni

sulla base di un fatturato

a fine 2014 di circa 200

«Se tutto andrà come speriamo, al termine della due diligence, Clessidra avrà una maggioranza importante della Roberto Cavalli, che permetterà di avere la piena governance dellìazienda e di nominare il nuovo management», spiega Francesco Trapani vicepresidente esecutivo e operating partner di Clessidra.

Il riassetto azionario della Roberto Cavalli, l’azienda fiorentina fondata dall’omonimo stilista, si basa su un ricorso storico: proprio 5 anni fa la maison era stata infatti a un passo dal passare di proprietà e a comprarla doveva essere proprio il private equity Clessidra. A quel tempo il fondo di Claudio Sposito (dove da alcuni mesi è diventato partner e vicepresidente Francesco Trapani dopo aver condotto e portato al successo per tanti anni il gruppo della gioielleria Bulgari) aveva interrotto una trattativa durata diversi mesi per divergenze sul prezzo: restano famose le dichiarazioni rilasciate dallo stilista fiorentino, nelle quali affermava di poter cedere la sua azienda solo a fronte di una valutazione di un miliardo di euro.

Sembrano passati secoli da allora, anche perché la valutazione in base alla quale la griffe passerà di mano sarà ben inferiore: «Sul tema del prezzo e della struttura dell’operazione non posso dire nulla. Sono temi confidenziali e ancora soggetti alla due diligence», indica Trapani. Sul mercato si parla comunque di una valutazione attorno ai 300 milioni di euro sulla base di un fatturato a fine 2014 di circa 200 milioni di euro e di un margine operativo lordo di 23 milioni, ma soggetto a vari aggiustamenti.

Il vero punto interrogativo resta però sulla redditività del 2015, che potrebbe risentire degli effetti della crisi economica. È da ricordare che solo qualche mese fa i private equity Permira a Vtb Capital avevano trattato su una valutazione tra i 400 e i 500 milioni di euro.

Di sicuro, un ruolo fondamentale nel convincere Roberto Cavalli (affiancato dal legale di fiducia Umberto Nicodano dello studio Bonelli Erede Pappalardo) a vendere la maggioranza dell’azienda lo ha avuto proprio Francesco Trapani, che è riuscito nell’impresa che molti in questi anni hanno provato a compiere senza successo. Trapani, se tutto andrà secondo le attese, sarà presidente della nuova maison, che uscirà dal riassetto azionario. «Lo stilista Roberto Cavalli resterà in azienda con una minoranza e, soprattutto, aiuterà il nuovo team nella creazione del prodotto e nella visione di stile».

Proprio il nuovo management e il nuovo team creativo sono uno dei punti cardine sui quali sta lavorando Clessidra e in prima persona Francesco Trapani. Ad alcuni addetti ai lavori non sfugge che di recente ha lasciato Gucci il team costituito da Frida Giannini e Patrizio di Marco. Che siano loro i possibili nuovi candidati alla guida di Roberto Cavalli? «Non c’è nulla di deciso e stiamo lavorando per trovare il nuovo team - dice Trapani -. Siamo aperti a ogni opzione che crei valore per l’azienda».

Sarà importante che il nuovo management e il team di stilisti si impegni a rilanciare un marchio che si è un po’ appannato negli ultimi anni, soprattutto tra le generazioni più giovani, accelerando anche sul fronte degli accessori. Insomma, dovrà essere fatto un lavoro di rilancio come quello compiuto da Permira su Valentino negli ultimi anni. «L’obiettivo di Clessidra è quello di fare di Roberto Cavalli un’azienda globale puntando sul mercato cinese, giapponese, mediorientale e americano. L’azienda va ingrandita e rafforzata. Al termine di questo lungo lavoro tireremo le somme», afferma Trapani. Per la maison si potrebbe dunque profilare uno sbarco in Borsa, come lo sta studiando la concorrente Versace dopo l’ingresso di Blackstone? «È un’opzione, ma non prima di cinque anni” indica Trapani che nega anche l’ipotesi di voler creare un polo del lusso attorno alla griffe fiorentina. «Clessidra punta a rafforzare le aziende in portafoglio e a creare valore», dice.

Da notare che sulla due diligence in corso e sulla valutazione finale della maison potrebbe avere un effetto anche la crisi a Mosca, visto che Roberto Cavalli è un marchio con una forte presenza di clientela russa. Di sicuro, con l’ingresso di Clessidra la maison manterrà forte la sua caratteristica di griffe italiana a tutti gli effetti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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