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Questo articolo è stato pubblicato il 14 gennaio 2015 alle ore 07:42.
TOKYO. dal nostro corrispondente Stefano Carrer –
L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso oggi in forte ribasso dell'1,71% a quota 16. 795,96 punti. Continua il trend discendente del mercato azionario giapponese, in parallelo al rafforzamento dello yen legato alla diminuzione della propensione al rischio degli investitori nel quadro del continuo calo del prezzo del petrolio. La divisa giapponese quota ai massimi da oltre due mesi sul dollaro (vicino a quota 117) e sull'euro (intorno a 138), il che penalizza i titoli delle società esportatrici.
In controtendenza Nitto Denko, che secondo il quotidiano Nikkei si appresta ad annunciare profitti operativi record superiori a 100 miliardi di yen nell'esercizio fiscale in corso, oltre le attese. La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le sue stime sulla crescita del Prodotto interno lordo giapponese rispetto alle sue previsioni iniziali: ora stima una espansione limitata allo 0,2% nel 2014 e all'1,2% nel 2015 (il governo giapponese stima per l'anno fiscale in corso, a tutto marzo, una crescita negativa dello 0,5%, che dovrebbe essere seguita da una espansione dell'1,5 per cento).
Il Nikkei fatica dunque a tenere la soglia dei 17mila punti, in un difficile avvio del nuovo anno. Sia il ministro delle politiche economiche, Akira Amari, sia fonti vicine alla banca centrale, intanto, hanno cominciato a riconoscere che il target ufficiale di inflazione sarà molti difficilmente raggiunto nell'anno fiscale 2015, alla luce del calo dei prezzi del greggio. Così da ieri anche i titoli di stato quinquennali hanno cominciato a registrare tassi zero, nel contesto dei forti acquisti di bond da parte della Bank of Japan e delle attese di una inflazione fiacca e di una sempre più scarsa credibilità degli obiettivi della banca centrale sui prezzi al consumo. Oggi è stato approvato dal Gabinetto un budget di previsione record per l'anno fiscale 2015, da 96.340 miliardi di yen.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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