Nei piani di Edizione per il rilancio complessivo delle attività legate alla moda e all’abbigliamento c’è la ricerca di un doppio partner: uno per Benetton Group e uno per Olimpias, la società oggi deputata a produrre fisicamente i capi con i marchi United Colors e Sisley. La caccia è solo all’inizio, complice il fatto che l’idea è di portare a nozze le due realtà una volta rimesse completamente in sesto. Non a caso, solo qualche giorno fa, Gianni Mion, presidente di Benetton Group, ha risposto così a chi gli chiedeva conto di prossime alleanze: «Non c’è nulla in corso, ma sono tanti a offrirsi. Questa è una fase in cui serve lavorare». Il numero uno ha aggiunto che Benetton «al momento non ha bisogno di capitali», piuttosto «l’azienda deve sì rilanciarsi» ma lo farà con il contributo delle risorse manageriali appena innestate e con «l’impegno» di tutti. Il percorso, si immagina, concordato con l’advisor Boston Consulting Group, verrà completato nell’arco dei prossimi due anni quando verrà portata a compimento la razionalizzazione dei punti vendita, i due brand chiave avranno completato la rifocalizzazione e il nuovo assetto di vertice avrà generato gli effetti sperati. Come è noto al fianco dell’amministratore delegato Marco Airoldi, sono arrivati tre manager con una lunga esperienza nel mondo del franchising, del wholesale (negozi gestiti da terzi) e del retail (punti vendita a gestione diretta). Si tratta di Marco Messini, in qualità di responsabile della distribuzione e delle vendite, di John Mollanger, nuovo capo del marketing per United Colors of Benetton e di Piero Maldini, nuovo responsabile del retail. Detto questo, il futuro dell’attività storica della famiglia di Ponzano è già disegnato e lo aveva in parte anticipato Gilberto Benetton in un’intervista di qualche tempo fa: «A valle di questo percorso, avremo o l’ingresso di un socio finanziario, o di un partner industriale o il ritorno in Borsa, o forse una combinazione delle tre ipotesi».

Un socio per Benetton

Ecco perché banche d’affari e consulenti sono già al lavoro per tracciare il profilo del partner adeguato alle esigenze della compagnia di Treviso. Nei giorni scorsi, è circolato il nome di Uniqlo, marchio giapponese che potrebbe sposarsi alla perfezione con Benetton dal punto di vista della complementarietà geografica. Tuttavia, questo non è certamente l’unico aspetto sotto esame. Ancora più importante è la capacità di penetrazione nei territori asiatici. In particolare, esistono tra India e Cina numerosi operatori del settore dal brand “sconosciuto” che dispongono però di una fitta rete di vendita nonché di una comprovata solidità patrimoniale che potrebbero diventare il veicolo perfetto per portare United Colors e Sisley in Asia. Questo schema avrebbe il vantaggio di valorizzare Benetton senza metterla in competizione con un altro brand forte.

Olimpias scala l’Europa

Il piano di “ristrutturazione” della vecchia Benetton Group ha prodotto la nascita di una “nuova” azienda, ossia Olimpias, società manifatturiera destinata a produrre i capi disegnati con i marchi United Colors e Sisley. Oggi, Olimpias di fatto lavora solo per la compagnia sorella ma è comunque il secondo gruppo in Europa con un fatturato vicino ai 400 milioni di euro. L’intenzione, evidentemente, è di allargare il raggio di azione e soprattutto di consolidare la presenza nel Vecchio Continente scalando la classifica. In quest’ottica, è stato deciso di avviare la ricerca di un partner che aiuti la società ad ampliare il proprio perimetro d’azione. Anche in questo caso i tempi per la realizzazione del progetto non sono strettissimi ma la strada è già tracciata. E per i Benetton, dopo l'operazione World Duty Free (1,3 miliardi di euro), i benefici indiretti della possibile valorizzazione di una quota Adr e la cessione del pacchetto Grandi Stazioni, significa ulteriore cassa da mettere al servizio di una nuova diversificazione del portafoglio investimenti.

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