Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2015 alle ore 06:55.

My24
(Ap/Ansa)(Ap/Ansa)

L’Arabia Saudita, uno dei maggiori importatori di cereali nel mondo, sarà tra gli azionisti di controllo dell’ex monopolio statale del grano canadese: il Canadian Wheat Board (Cwb). La Saudi Agricultural & Livestock Investment Co (Salic), in alleanza con il gigante americano dell’agribusiness Bunge, ha rilevato il 50,1% di Cwb per 250 miloni di dollari canadesi (190,8 milioni di euro).

Con l’operazione - effettuata attraverso una nuova joint venture battezzata G3, ovvero Global Grain Group - si è aggiudicata il controllo di una rete di silos nel paese nordamericano, che è il secondo esportatore mondiale di grano, più due terminal marittimi in Ontario e Quebec. Bunge conferirà alla joint venture (di cui ha una quota maggioritaria non precisata) altri asset in quest’ultima provincia.

L’acquisizione ha già ottenuto il via libera da Ottawa , ha assicurato il ministro dell’Agricoltura, Gerry Ritz, rallegrandosi che Cwb - che il governo aveva destinato alla privatizzazione entro il 2015 - sia finalmente diventata «un soggetto completamente privato e un competitor globale nel settore cerealicolo canadese».

Meno entusiasti sono gli agricoltori canadesi. Il governo ha assicurato che a loro tutela custodirà il restante 49,9% di Cwb, ma tra sette anni G3 potrà esercitare un’opzione di acquisto. Alcune associazioni di settore hanno comunque riconosciuto aspetti positivi nel deal: «Si temeva un consolidamento nell’industria, invece è entrato un nuovo soggetto dalle tasche profonde - ha commentato Jim Wickett, presidente della Western Canadian Wheat Growers Association - Ora siamo piuttosto eccitati dall’avere un nuovo acquirente per il nostro grano».

La Salic è stata creata nel 2011 dal re saudita Abdullah, da poco defunto, con l’obiettivo di assicurare le forniture alimentari per il Paese, che è quasi interamente dipendente dall’estero, attraverso investimenti all’estero. L’Arabia Saudita aveva accarezzato l’idea di crescere in proprio almeno una parte dei cereali che consuma, ma nel 2008 ha abbandonato il progetto, troppo ambizioso per un paese che ha risorse idriche limitate e costose.

Anche la Cina, a fronte di consumi alimentari crescenti, ha rinunciato all’obiettivo dell’autosufficienza. Da allora le sue società si sono lanciate alla ricerca di investimenti stranieri nel settore agroalimentare. Capofila è Cofco, società statale che un tempo era incaricata solo di importare cereali, ma che oggi sta diventando un gruppo sempre più potente e ramificato. Nel giro di pochi mesi l’anno scorso ha acquistato prima l’olandese Nidera, poi il 51% di Noble Agri, divisione della società di trading Noble Group. In precedenza si era accaparrata l’australiana Tully Sugar e società vinicole cilene e francesi. «Vogliamo espanderci in altre aree del mondo soprattutto nelle Americhe, dove si crescono ed esportano molti cereali», dichiara adesso Paul Liu, a capo della divisione Nord America di Cofco.

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi