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Questo articolo è stato pubblicato il 05 maggio 2015 alle ore 06:38.

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Andrea Brentan ha lasciato il gruppo Enel il 7 ottobre 2014 dopo 12 anni con un assegno di 12,3 milioni di euro lordi, di cui 11 milioni come buonuscita. Nato nel 1949, Brentan era l’amministratore delegato della spagnola Endesa. Si è dimesso in scia a Fulvio Conti, ex a.d. e d.g. del gruppo per 9 anni che il governo Renzi ha sostituito con Francesco Starace il 22 maggio 2014. L’anno scorso Conti ha totalizzato compensi per 6,3 milioni lordi, di cui 1,79 milioni di stipendio (compreso bonus di 1,24 milioni) e 4,5 milioni di buonuscita, inclusa la somma liquidata da una polizza assicurativa (1,65 milioni) che scatta a fine mandato. Starace, in precedenza a capo di Enel Green Power, ha uno stipendio più basso del predecessore di almeno il 25%, come previsto dalle norme del governo Letta. Lo stipendio fisso di Starace è di 1,155 milioni l’anno, più un variabile di breve termine e uno di lungo termine che possono elevare la sua retribuzione massima potenziale fino a 4,2 milioni lordi l’anno. Per i 7 mesi e 7 giorni in carica nel 2014, Starace ha ricevuto compensi monetari pari a 1,46 milioni lordi, inclusi 640.589 di bonus e 127mila per l’opzione del patto di non concorrenza. Sommando i compensi precedenti come a.d. di Enel Green Power, 745mila euro, in totale dal gruppo Enel Starace ha ricevuto l’anno scorso 2,2 milioni lordi. Nel cda di Green Power rimane Brentan, il gettone è di 50mila euro l’anno. L’utile «ordinario» dell’Enel è diminuito del 4% nel 2014, il dividendo aumenta da 13 a 14 centesimi per azione.(G.D.)

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