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Questo articolo è stato pubblicato il 19 maggio 2015 alle ore 06:38.

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A una settimana dall’uscita dell’amministratore delegato e direttore generale, Samuele Sorato, alla Popolare di Vicenza si lavora per la sua successione. Per oggi è convocata una nuova riunione del board: a differenza di quanto si ipotizzava la settimana scorsa, i tempi per una nuova nomina non sarebbero ancora maturi, ma la banca è al lavoro per trovare in tempi rapidi una nuova guida operativa.

In calo, secondo indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore, le quotazioni di Divo Gronchi, banchiere con un doppio passato a Vicenza e in ottimi rapporti con il presidente, Gianni Zonin. Secondo quanto si apprende, l’istituto sarebbe alla ricerca di un altro candidato, e tra i papabili il nome più ricorrente è quello di Francesco Iorio, attuale direttore generale del gruppo Ubi, dove siede anche nel consiglio di gestione. Secondo fonti vicine alla banca popolare vicentina la sua nomina non sarebbe sul tavolo, ma le voci sono insistenti: è probabile che per la decisione finale si renderà necessario ancora qualche giorno, anche perché il board dovrà decidere con quale assetto di vertice procedere in questa delicata fase: come sottolineato ieri da Radiocor, non è escluso, peraltro, che il cda decida di affidare la banca a un direttore generale (carica anch’essa ricoperta da Sorato fino alla settimana scorsa), senza nominare un nuovo ad, o che la scelta di un dg preceda temporalmente la successiva indicazione di un amministratore delegato. Sta di fatto che il nuovo manager sarà chiamato ad accompagnare la banca alla trasformazione in società per azioni e alla scelta di un partner per un’aggregazione: proprio per gestire questa complessa fase di transizione, Gronchi aveva dato la sua disponibilità per un mandato a tempo, ma dopo alcuni giorni di incertezza l’ipotesi appare archiviata.

Decisiva sarà anche la posizione della Banca centrale europea, sia sulla nomina che sugli altri dossier “caldi” al momento sul tavolo del consiglio di amministrazione: dopo aver richiesto alla banca imponenti rettifiche sui crediti nel bilancio 2014, chiuso in rosso per 758,5 milioni, la Bce ha avviato due diverse ispezioni; la prima, scattata a fine febbraio, per valutare la gestione del rischio del portafoglio finanziario, sarebbe tuttora in corso e ad essa se ne sarebbe aggiunta una seconda, sempre sulla gestione del rischio, nel mese di aprile. Poi c’è il pressing della Consob, che a sua volta nelle settimane scorse avrebbe avviato un’ispezione relativa al trattamento delle azioni, alle procedure per la determinazione del loro valore (tagliato da 62,5 a 48 euro nel corso dell'ultima assemblea, tra le proteste dei soci), ai meccanismi che hanno regolato acquisti e vendite in passato e agli aumenti di capitale. I punti sono diversi, e secondo alcune fonti interne non è escluso che insieme alla nomina dell’amministratore delegato (o direttore generale) potrebbe arrivare una riorganizzazione più ampia della prima linea del management.

.@marcoferrando77

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