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Questo articolo è stato pubblicato il 24 maggio 2015 alle ore 08:13.

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Vittorio Malacalza sale nell’azionariato di Carige, acquistando quote dei soci francesi, e arriva a controllare quasi il 15% della banca genovese.

Ieri la Malacalza Investimenti ha comunicato di aver sottoscritto con Bpce Iom «un contratto di compravendita per l’acquisto di 4.846.028 azioni ordinarie di Banca Carige spa, pari al 4,662% circa del capitale sociale di quest'ultima». Il prezzo di acquisto della partecipazione, prosegue la nota, «è stato fissato in complessivi 32.662.228,72 euro (pari al 6,74 euro per azione) e non è soggetto a revisioni o aggiustamenti di sorta. Si prevede di giungere al perfezionamento dell’operazione entro venerdì della prossima settimana».

La mossa (a sorpresa) di Malacalza porta così la società della famiglia ligure a controllare il 14,934% di Carige, una quota che consolida la sua posizione di azionista di maggioranza della banca. In seguito all’aumento di capitale riservato approvato da Carige per l’acquisto delle quote di minoranza delle controllate Cr Savona e Cr Carrara (detenute dalle fondazioni De Mari e Carrara), Malacalza Investimenti, al pari di altri azionisti, aveva visto diluire la sua partecipazione alla banca (appena acquisita) dal 10,5 al 10,271%. Analogamente Bpce è scesa da 9,9% a 9,762, mentre le quote di Ubs group si sono attestate al 4,356% e quelle di The Summer Trust, la compagine che fa capo all'imprenditore Gabriele Volpi, risultano al 2,007%.

Con l'acquisizione che si concretizzerà entro venerdì prossimo, Bpce scenderà quindi al 5,1% di Carige. La banca genovese, come è noto, ha recentemente approvato un aumento di capitale da 850 milioni che, secondo le indicazioni della Bce deve chiudersi entro il prossimo 26 luglio ma che i vertici di Carige intendono portare a termine già nel mese di giugno. Nella prima decade di giugno, inoltre, dovrebbe esserci il closing della vendita, per 310 milioni, del comparto assicurativo di Carige al fondo Apollo, per il quale il 13 maggio scorso è arrivato il via libera di Ivass.

Per la francese Bpce, dunque, si possono aprire almeno due diverse opzioni. La prima è di aderire all’aumento di capitale di Carige per il 5,1%, utilizzando per l’operazione i denari acquisiti con la cessione di quote a Malacalza. Altra possibilità è che il gruppo abbia, invece, intenzione di cedere l'intero pacchetto di Carige (e qualche voce sul fatto che i francesi intendessero seguire questa strada si era sparsa, le scorse settimane, sul mercato).

Le mosse di Bpce, d’altro canto, potrebbero suscitare l’interesse di Gabriele Volpi. Il quale oggi detiene ufficialmente, come si è detto, poco più del 2% di Carige. Tuttavia rumor di mercato suggeriscono che l'imprenditore, in realtà, sia arrivato a controllare oltre il 3,5% della banca genovese e che sia intenzionato a salire anche oltre il 5%. E' chiaro, quindi, che il 5,1% di Bpce, se fosse in vendita, potrebbe rappresentare un'occasione da non perdere per Volpi. Insomma, l'aumento di capitale imminente ha condotto all'avvio di grandi manovre all'interno dell'azionariato Carige, che potrebbe, dopo la ricapitalizzazione, ritrovarsi significativamente mutato.

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