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Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2015 alle ore 06:38.

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UnipolSai compie un altro passaggio chiave per completare la ristrutturazione del complesso portafoglio immobiliare e crea un colosso alberghiero con 50 strutture, 8.600 camere e e un giro d’affari aggregato del valore superiore ai 170 milioni di euro. Venerdì scorso la compagnia assicurativa ha firmato l’accordo per rilevare Una, catena di hotel ora destinata a integrarsi con la controllata Ata per creare un campione nazionale che presto potrebbe trovare supporto istituzionale. Nelle prossime settimane, infatti, quando l’intesa prenderà forma, il Fondo strategico italiano potrebbe investire sul progetto per dare ulteriore linfa al piano.

Un piano che per ora vale quanto la transazione Una, ossia 286,6 milioni, di cui 27,6 milioni per il ramo d’azienda e 259 milioni per gli immobili ma destinato a diventare ancora più rilevante complice anche il fatto che nasce dall’opportunità di sfruttare uno dei business chiave del paese, il turismo, e dalla necessità di dare futuro e senso compiuto a un asset, Atahotel, ereditato con l’operazione FondiariaSai. Così dopo mesi di trattativa, complice anche l’assetto societario di Una, governata da un pool di banche entrate a valle del concordato, l’idea ha trovato forma compiuta nell’aggregazione delle due strutture. Aggregazione che parte dalla realizzazione di due piattaforme: una per la gestione alberghiera e l’altra per la gestione immobiliare.

Dal punto di vista del business i 50 alberghi verranno integrati sotto un’unica realtà che punta evidentemente a dare un’impronta comune alle due catene e un’omogeneità di proposta. Sul piano più strettamente finanziario, invece, la gestione degli immobili verrà affidata a UnipolSai Investimenti sgr per la creazione di un maxi fondo da 500 milioni complessivi. Oggi UnipolSai Investimenti sgr già tiene le redini di un fondo (Athens R.E. Fund) dove sono allocate le strutture alberghiere di Unipol e in quel veicolo verranno fatti confluire gli alberghi di Ata e di Una con la possibilità di allargare ancora il raggio d’azione. L’intenzione, infatti, è quella di investire sul progetto andando a cogliere nuove opportunità sia sul fronte della gestione sia sul fronte degli immobili.

Lo ha assicurato, peraltro lo stesso ceo di UnipolSai, Carlo Cimbri che, commentando la notizia, ha dichiarato che la compagnia punta a realizzare «una catena alberghiera di dimensioni e di qualità». Per costruirla, ha affermato il ceo interpellato a margine di una tavola rotonda organizzata dal sindacato First, «lavoreremo per coinvolgere anche altri partner». Il riferimento, si immagina, è al Fondo Strategico che, come detto, è uno dei potenziali candidati a entrare nel piano con una quota di minoranza che può variare tra il 30 e il 40%. L’intenzione, evidentemente, è di dare ulteriore slancio al progetto per provare a superare la forte frammentazione che esiste sul mercato dell’accoglienza in Italia dove ancora il 94% degli hotel appartiene a singole famiglie. Con l’operazione annunciata, dunque, una volta perfezionata, Unipol «vuole - gestendo le cose con serietà - sviluppare attività anche se non sono core come quelle assicurative». «In questa - ha spiegato Cimbri - abbiamo visto una buona opportunità».

Un’opportunità che, peraltro, permette di accelerare sulla definitiva riorganizzazione del portafoglio immobiliare, area gestita da Gian Luca Santi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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