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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2015 alle ore 06:38.

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BRUXELLES

C’era un tempo quando l’urgenza di trovare un accordo sul futuro salvataggio delle banche in crisi occupava la mente della classe politica europea. Le riunioni (anche notturne) dell’Eurogruppo non sono mancate, sulla scia della crisi finanziaria scoppiata nel 2008 dopo il fallimento di Lehman Brothers. Oggi, in molti paesi, il tema non sembra più così urgente, tanto che la Commissione europea ha aperto una procedura contro 11 paesi a cui rimprovera di non avere ancora completamente adottato la direttiva comunitaria in materia.

La Bulgaria, la Repubblica Ceca, la Francia, l’Italia, la Lituania, il Lussemburgo, l’Olanda, Malta, la Polonia, la Romania e la Svezia non hanno ancora recepito la direttiva approvata l’anno scorso dopo un lungo iter negoziale. Il testo, noto con l’acronimo inglese BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive), è un pilastro della nuova regolamentazione europea in campo finanziario. Le nuove norme, che prevedono regole e procedure da utilizzare nel caso di un fallimento creditizio, sono associate alla nascita di un fondo di risoluzione delle crisi bancarie.

«L’attuale situazione non è (…) soddisfacente. Provoca incertezze legali e crea rischi politici e giuridici nel caso banche siano in difficoltà», ha sottolineato la portavoce della Commissione europea Vanessa Mock. A questo punto, dopo l’iniziativa comunitaria di ieri, i paesi hanno due mesi per rispondere alla Commissione europea. Quest’ultima potrà, nel caso di perdurante inadempienza, trascinare il paese o i paesi dinanzi alla Corte di Giustizia dell'Unione.

All’inizio di gennaio, l’esecutivo comunitario aveva mandato ai governi ritardatari una prima lettera in cui li esortava ad adottare la direttiva. Molti paesi hanno giustificato la lentezza nell’adozione, riferendosi alla complessità della legislazione. Sui 28 paesi dell'Unione, solo Austria e Germania sono riusciti ad adottare il pacchetto entro la scadenza del 31 dicembre 2014. In Italia, spiegava ieri il Mef, l’iter per l’approvazione di un decreto legislativo è stato avviato.

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