Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 giugno 2015 alle ore 06:56.

My24

Da un lato lo shale oil americano, più resistente del previsto al crollo del petrolio. Dall’altro l’avanzata dei russi sul mercato asiatico, il più appetibile. La battaglia per la sopravvivenza si sta dimostrando difficile per l’Opec, che nel mese di maggio ha visto sgretolarsi le sue quote di mercato in Cina. Ad accusare un duro colpo è stata innanzitutto l’Arabia Saudita, ispiratrice delle nuove strategie dell gruppo: la Russia l’ha superata, diventando il maggior fornitore di greggio di Pechino, un sorpasso che non si verificava da ottobre 2005.

Statistiche pubblicate ieri dall’Ufficio doganale cinese mostrano che le importazioni da Mosca hanno raggiunto il record di 3,9 milioni di tonnellate, equivalenti a 927mila barili al giorno, in aumento del 20% da aprile e di un terzo rispetto a maggio 2014. In parallelo le vendite di Riyadh sono invece crollate a 3,1 milioni di tonnellate, ossia del 42% in un mese e del 18,1% in un anno.

Meglio dei sauditi ha fatto anche l’Angola, che con 3,3 milioni di tonn. è riuscita a riguadagnare il secondo posto, in un mese in cui complessivamente gli acquisti cinesi sono rallentati in modo significativo: solo 5,47 milioni di barili al giorno, rispetto ai 7,37 mbg di aprile, un primato storico con cui la Cina aveva scavalcato gli Usa in testa alla classifica degli importatori di greggio. La riduzione, di oltre un quarto, dovrebbe essere legata alle manutenzioni che hanno interessato parecchie raffinerie e alla minore attività di stoccaggio, strategico e non, in risposta al recupero delle quotazioni del greggio.

Anche l’export saudita potrebbe essere stato penalizzato dalla minore convenienza economica: dopo mesi di sconti aggressivi, i prezzi di listino di Saudi Aramco per l’Asia da aprile sono tornati a salire, una mossa commerciale che sembrava giustificata dal miglioramento della domanda petrolifera nell’area, ma che i concorrenti russi hanno colto al balzo per rafforzare ulteriormente la presenza in Cina, un mercato su cui puntano da anni e che è diventato cruciale con il deteriorarsi delle relazioni con l’Occidente. Proprio questa settimana l’Unione europea ha approvato una proroga di sei mesi, fino al 31 gennaio 2016, delle sanzioni contro Mosca (che pure non riguardano gli acquisti di petrolio e gas).

«La Russia guarda sempre di più verso Est - osserva Amrita Sen di Energy Aspects - e i vari accordi che Rosneft ha sottoscritto con la Cina probabilmente vi indirizzeranno una quantità crescente di greggio russo in modo permanente». La compagnia russa, in virtù di due contratti siglati nel 2009 e nel 2013 con Cnpc, si è impegnata a rifornire Pechino con 300mila bg di greggio, che dovrebbero più che raddoppiare entro il 2018. Altri accordi, con Petrochina, prevedono la costruzione di una raffineria a Tianjin. E pochi giorni fa è stato sottoscritto un memorandum d’intesa per fornire 1,5 milioni di barili di greggio al mese per un anno a ChemChina.

Le vendite di greggio russo alla Cina sono aumentate del 35,4% nel 2014 (a 33,1 milioni di tonn.) e nei primi 5 mesi di quest’anno - grazie anche alla recente accettazione dei pagamenti in yuan - c’è stata un’ulteriore crescita del 20,9%, a 15,6 milioni di tonn. Un tempo fornitore marginale di Pechino, Mosca è ormai saldamente insediata al terzo posto, anche se la classifica 2015 vede ancora sul podio l’Arabia Saudita, con 21,1 milioni di tonn. vendute fino a maggio (+4%). L’Angola, nonostante i forti legami commerciali con la Cina, resta seconda per un soffio con 16 milioni di tonn, in calo dell’11,8% rispetto a un anno prima.

Altri Paesi dell’Opec stanno soffrendo sul mercato cinese: nel periodo gennaio-maggio l’export dall’Iran è diminuito dell’11,4%, dal Venezuela del 9,4% e dalla Nigeria addirittura del 64%. L’Iraq ha difeso la posizione (+0,7%), mentre sono in forte crescita Kuwait (+67,8%) ed Emirati arabi uniti (+32,8%).

Commenta la notizia

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi